Benvenuto don Luciano
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Beppe Coppi, che racconta un “increscioso episodio” legato alla cerimonia di insediamento del nuovo Arciprete di Turi
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Come ogni turese, vivo con particolare emozione l’arrivo di un nuovo Pastore alla guida della mia Parrocchia; sentimento accresciuto dal fatto che da anni mi onoro di animare le celebrazioni che si svolgono nella Chiesa Madre ed ai vari eventi.
La mia è sempre stata una passione che, insieme alla devozione ed al mio saper fare, mi porta non solo a prestare gratuitamente la mia collaborazione in molteplici situazioni ma anche a ideare e realizzare opere funzionali o di arredo necessarie alla liturgia (basi per i Santi, Amboni, Lanterne votive per le processioni, Organi liturgici, Campane ecc..).
Purtroppo, otto mesi fa, il mio servizio liturgico come organista è stato drammaticamente interrotto da un brutto infortunio sul lavoro che ha inibito l’uso della mano sinistra. I medici hanno sentenziato che non avrei più potuto suonare e sono stato sostituito da Egidio Buccino e Debora Maci.
Oggi con tanti sacrifici ed esercizi riesco a suonare ancora… Quale occasione migliore per mettere in pratica i miei sforzi della Celebrazione di insediamento di Don Luciano?
Ebbene, con molta umiltà e gentilezza, vista l’animazione liturgica interparrocchiale, ho chiesto al direttore Vera Scarcella, all’organista Francesco Silvestri e al mio successore Egidio Buccino la possibilità di poter suonare un brano durante la celebrazione del 02/10/23. In occasione delle prove, ho ricevuto una accoglienza calorosissima (ai limiti della commozione) da parte di quasi tutti i presenti; con mio rammarico, però, a prove iniziate, la signora Tiziana Colucci si è avvicinata intimandomi di non dover suonare per “ordini ricevuti”. Sono rimasto impietrito…
Ho provato a chiedere spiegazioni (del resto non stavo facendo nulla di anomalo) ma tra lo sgomento generale mi è stato ordinato dalla stessa Colucci e da Felice Gentile – “nomine sunt consequentia rerum” – di lasciare la postazione sull’organo liturgico. La discussione si è conclusa con l’appuntamento per la celebrazione di lunedì con la mia collaborazione.
Sabato mi sono recato in Chiesa Madre per una preghiera e ho notato che il mio organo era stato scollegato; al suo posto era stata posizionata una pianola. Ho incontrato in quella circostanza nuovamente la signora Colucci e le ho chiesto cosa volesse significare la pianola; mi è stato risposto che, per ordini del parroco, io non potevo suonare!
Incredulo e amareggiato sono andato via…. Sinceramente mi sono chiesto più volte cosa fare. Ho pensato di presentarmi comunque alla Liturgia e portare a termine quanto definito alle prove, temevo però qualche reazione poco piacevole per la circostanza ed ho deciso di lasciar correre, perché queste situazioni non mi appartengono, ma voglio esprimere tutto il mio rammarico per il trattamento per niente “cristiano” ricevuto.
Non so chi sia stato il “parroco” che abbia dato l’ordine, mi piacerebbe conoscere le motivazioni di questo increscioso episodio e mi auguro si chiarisca anche per evitare cattivi esempi non confacenti ai principi della Chiesa…
Beppe Coppi
La chiesa si deve solo vergognare se permette a chi la frequenta di fare queste cose ignobili.
Qualsiasi sia il motivo di fondo, se ce ne fosse uno.
Altro che porgi l’altra guancia.