“Io artisticamente come l’uomo primitivo”
Il progetto dell’interclasse III dell’IC “Resta – Giannini De Donato”: un modello di didattica aperta e interdisciplinare
Una serie di coinvolgenti ‘giornate della conoscenza’ ha sugellato il progetto “Io artisticamente come l’uomo primitivo”, che ha impegnato alunni e docenti dell’interclasse III della Scuola Primaria “Resta – De Donato Giannini”. Gli studenti hanno ‘portato in scena’ quanto appreso durante l’anno scolastico, commentando slides interattive, proiettando filmati ed esibendosi in canti e danze coreografiche. A far da quinta a questo riuscitissimo ‘spettacolo corale’, i pannelli tematici realizzati dagli stessi alunni.
La sfida della “didattica aperta”
Le due parole chiave di questa memorabile esperienza, che ha visto come referenti le insegnanti Pasquita Pugliese e Pia Vittore, sono state “didattica aperta” e “interdisciplinarietà”.
La didattica aperta – spiegano le docenti referenti – è un approccio metodologico che mette al centro l’alunno, proponendo un contesto in cui non si è semplici fruitori dell’offerta formativa, bensì protagonisti attivi nella costruzione del proprio sapere, con la supervisione degli insegnanti e in costante relazione con i compagni di classe.
Uno strumento educativo innovativo che, ottimizzando le risorse messe a disposizione dalle moderne tecnologie, promuove percorsi di insegnamento individualizzati, prestando particolare attenzione all’inclusione dei bambini con bisogni speciali.
In tal senso, è stato encomiabile il ruolo della dirigente scolastica, prof.ssa Patrizia Savino, la quale ha sposato da subito tale prospettiva pedagogica, lavorando a fianco del corpo docente per arricchire le classiche lezioni frontali con attività multidisciplinari e poliedriche.
Un progetto “interdisciplinare”
La dimensione interdisciplinare della progettualità, invece, ha indirizzato gli alunni verso la scoperta della cosiddetta “Età della pietra” in ogni sua sfaccettatura, approfondendo le coordinate storico-geografiche e socio-culturali di uno dei periodi più affascinanti della nostra Storia.
Indagando gli esordi del mondo e la progressiva evoluzione della civiltà umana, gli studenti hanno passato in rassegna le forme dell’arte preistorica mediante varie attività: dal disegno con il carbone alla creazione di diorama delle abitazioni del Paleolitico e del Neolitico; dall’arte del graffito al calco con il gesso; dalla riproduzione di gioielli e monili alla realizzazione delle armi impugnate dai nostri antenati.
Oltre a dilettarsi nella pittura rupestre, comprendendo che anche l’uomo preistorico aveva una sensibilità artistica, gli alunni hanno emulato la scrittura primitiva con incisioni e hanno sperimentato le tecniche della tessitura e coloritura. Decisivo anche l’aspetto curato dalle docenti di Tecnologia ed Educazione Musicale: la preparazione di mappe concettuali interattive e lo studio di canti e coreografie, che ripercorrono le tappe principali della Preistoria, ha consolidato l’apprendimento concettuale in chiave partecipata e non meramente mnemonica.
A completare la ricca esperienza c’è stata la gita didattica ad Altamura: guidati dallo staff della Cooperativa IRIS, i bambini hanno indossato per un giorno i panni dell’archeologo, andando a caccia di reperti, realizzando fossili, guardando documentari e cimentandosi in giochi di squadra.
“Imparare divertendosi”
Grazie alla dedizione e alla passione di tutti gli insegnanti coinvolti, “Io artisticamente come l’uomo primitivo” è stato un progetto accolto da un generale entusiasmo.
Come rileva la pedagogia contemporanea, nell’epoca del predominio della tecnologia, i bambini “digitali” spesso faticano ad utilizzare la parola per comunicare, ad organizzare verbalmente il racconto di un vissuto. Ebbene, il rivoluzionario approccio didattico sperimentato con successo dal nostro Istituto Comprensivo ha dato modo agli alunni di esprimere le proprie emozioni, superando la paura di rapportarsi con l’altro; ha consentito di rafforzare la capacità di esternare sentimenti e stati d’animo, sempre più oscurati dalla solitudine e dalla “afasia emotiva” generate dal fenomeno della “iper-connessione”. Il tutto filtrato in un percorso gioioso, in ossequio alla regola aurea dell’imparare divertendosi.
“Nonni tutto l’anno – i nonni insegnano”
Un’altra iniziativa meritevole di menzione è stata “Nonni tutto l’anno – i nonni insegnano”, parte del progetto ministeriale “Libriamoci”.
«Con questa progettualità – commentano le docenti referenti, Pugliese e Vittore – si è voluto ribadire l’importanza dei nonni come risorsa da integrare e promuovere nel contesto scolastico. L’intento era porre l’accento sul ruolo fondamentale degli anziani, intesi come preziosi custodi della nostra storia e delle nostre tradizioni; testimoni di quel senso di appartenenza alla comunità che è alla base della convivenza solidaristica. Trasmettendo esperienze e valori morali, i “maestri della tenerezza” possono essere fonte di ispirazione per i più giovani, in un cammino illuminato dal dialogo intergenerazionale e dall’indispensabile scambio di competenze.
Il progetto si è articolato in diverse attività: alla lettura di libri a carattere storico da parte dei nonni, si sono affiancati momenti festosi. Un esempio è stata la riproposizione del gioco della tombola “come si faceva una volta”, con le fave per coprire le caselle delle cartelle e un goloso assortimento di dolciumi in palio per i vincitori. Vale la pena annotare che l’iniziativa, oltre ad essere un momento conviviale indirizzato al recupero delle nostre tradizioni popolari, ha avuto anche una funzione educativa, rafforzando le competenze algebriche e incentivando i meccanismi della competizione positiva.
Infine, “Mani in Pasta” è stata l’occasione per gli alunni di trasformarsi in provetti maestri pastai: supportati dall’abile saggezza delle mani delle nonne, i bambini hanno realizzato orecchiette e cavatelli, due tipi di pasta iconici del nostro repertorio culinario.