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173.000 euro di debiti fuori Bilancio: la discussione in Consiglio

Come anticipato, nel Consiglio comunale del 31 luglio a tenere banco è stata la vicenda dei debiti fuori Bilancio, in parte frutto di fatture per servizi regolarmente eseguiti che l’Ente non ha pagato.

Una “dimenticanza” che, ripercorrendo quanto emerso durante l’assise, suona come una duplice beffa. In primis, i soldi per onorare queste fatture (prima che diventassero debiti) erano stati inseriti nei vari Bilanci dal 2020 in poi; sarebbe stato solo un “cortocircuito” negli Uffici a determinarne il mancato pagamento.
In secondo luogo, giacché alcune delle imprese creditrici sono ricorse in giudizio, l’Ente ha dovuto farsi carico anche delle spese legali, con un aggravio per le casse comunali di circa 30.000 euro.

Per dovere di cronaca, va detto subito che la maggioranza non ha nascosto la gravità di quanto accaduto e, tramite le parole del sindaco Tina Resta, ha informato di aver già avviato l’iter per accertare le eventuali responsabilità gestionali dei competenti Responsabili di Settore.

Fatta questa premessa, passiamo in rassegna gli interventi dei singoli consiglieri.

Lilli Susca: “Questa maggioranza sta costringendo la comunità a pagare 173.000 euro”

Ad aprire il dibattito è la consigliera di minoranza Lilli Susca: «Devo dare atto delle immense capacità di comunicazione dell’assessore Gigantelli, perché è stato capace di “rigirare la frittata” in maniera egregia. È riuscito a far passare per qualcosa di positivo, dovuto alle capacità amministrative di questa maggioranza, un grave errore. Questa maggioranza sta costringendo la comunità a pagare debiti fuori Bilancio per 173.000 euro, cifre che potevano essere tranquillamente risparmiate».

«Quando l’assessore parla di cimitero e sostiene che “noi ci assumiamo la responsabilità di far fronte a quanto detto in campagna elettorale con i proventi della lotta all’evasione fiscale”, mi viene da pensare “noi chi”? Nel piano triennale – annota la consigliera – non c’è nulla sul cimitero».

Onofrio Resta: “Chiedo più attenzione alla gestione del verde pubblico”

La parola passa al consigliere Onofrio Resta che plaude alle somme stanziate per la sistemazione dei bagni pubblici, auspicando che venga reclutata almeno un’unità a tempo pieno per la pulizia e la sorveglianza degli stessi.

Molto meno soddisfacente, a parere del professore, la gestione del verde pubblico, per cui chiede «di stanziare più soldi, puntando l’attenzione in particolare sulla villa comunale, sull’area vicino all’Ites Pertini e sull’intero “percorso verde” del Cimitero, non limitandosi alla rimozione degli alberi le cui radici stanno creando problemi di stabilità alle cappelle private». «Questo è decoro, che noi avevamo messo tra i primi punti all’ordine del giorno e del quale si fa spesso solo narrazione».

Quanto ai debiti fuori Bilancio, Resta evidenzia il paradosso dell’azione amministrativa: da un lato si “costringono” i cittadini a pagare i tributi, dall’altro l’Ente per primo non onora i propri impegni e porta la comunità a farsi carico delle spese legali dei procedimenti nati a causa delle sue omissioni.

Teresa De Carolis: “Tutto questo è vergognoso e offensivo della minoranza e dei cittadini”

Anticipando il voto contrario del gruppo degli ‘indipendenti’, la consigliera Teresa De Carolis contesta la “legittimità temporale” dei debiti fuori Bilancio: «L’assestamento dovrebbe tener traccia solo delle vicende economico-finanziarie sopraggiunte nel periodo compreso tra l’approvazione del Bilancio di Previsione e il 31 luglio. Io mi chiedo, sindaco, ci sono veramente delle vicende che sono sopraggiunte in questo periodo? Voglio ricordare solo un dato: le fatture non pagate alla “Navita”, che sono diventate debiti fuori Bilancio, risalgono al 2021 e, quando più volte la consigliera De Florio ha sottolineato che vi erano delle fatture da pagare, l’assessore Dell’Aera ha rassicurato che era tutto in regola».

Segnalato lo “stucchevole teatrino” consumatosi in Commissione tra i Responsabili del Settore Economico-Finanziario e Lavori Pubblici, i quali «giocano a rimpallarsi le possibili responsabilità», la consigliera stigmatizza che «il dato ancor più inquietante è che, oggi, sulla nostra testa pende una spada di Damocle di ingiunzioni di pagamento e di pignoramenti. Tutto questo è vergognoso e offensivo non solo nei confronti della minoranza ma anche dei cittadini a cui voi dite di tenerci».

«Ancora una volta – conclude – si nota l’incapacità di questo esecutivo a gestire alcune situazioni che abbiamo denunciato fin da quando eravamo in maggioranza».

Sergio Spinelli: «Immediate dimissioni del Consiglio per evitare ulteriori danni»

Anche il consigliere Sergio Spinelli rileva la «leggerezza della gestione amministrativa e l’omissione di comportamenti e azioni che dovevano essere messi in atto a partire dal 2019». «Per questi comportamenti leggeri – continua – la nostra comunità sarà costretta a pagare cifre importanti; e il fatto che trovino copertura nell’avanzo non mi da nessuna soddisfazione, perché quei soldi potevano essere impiegati per altro».

Passando in rapida rassegna la “variegata casistica” dei 10 debiti fuori Bilancio, il consigliere punta il dito sulla responsabilità politica della maggioranza, che si estrinseca nel mancato assolvimento del compito di controllo e verifica del lavoro dei singoli Settori, e chiede «le immediate dimissioni del Consiglio per evitare ulteriori danni per i nostri cittadini e per salvaguardare il buon andamento della gestione della cosa pubblica».

Dott.ssa Calisi: in Bilancio c’è sempre stata la copertura dei debiti

Sul “teatrino” in Commissione, richiamato dalla consigliera De Carolis, interviene la dott.ssa Calisi, Responsabile del Settore Economico-Finanziario, chiarendo che le somme per far fronte ai debiti dell’Ente erano stanziate in Bilancio e che è impossibile che il Responsabile dei Lavori Pubblici lo ignorasse, «visto che, da parte mia, ho inviato decine di lettere in cui invitavo ad approfondire i calcoli dei debiti fuori Bilancio per presentarne in Consiglio il riconoscimento».

Angelo Palmisano: “Si è persa la serietà amministrativa e politica”

«Constatiamo che tutta questa virtuosità amministrativa non c’è. Se, come afferma la dott.ssa Calisi, la copertura dei debiti c’era già, la parte politica o ha fatto finta di non sapere o non sapeva» – osserva il consigliere Angelo Palmisano, spostando poi l’asse del discorso sul dato politico: «Si è persa la serietà non solo amministrativa ma anche politica. Questa maggioranza nasce perché il centrodestra, insieme ad una componente civica, per la prima volta si presenta unito. Il secondo anno la maggioranza perde i tre consiglieri più suffragati (De Carolis, De Florio e Onofrio Resta) e fa finta di niente. Pochi giorni fa, altri tre consiglieri (Coppi, Dell’Aera e Di Bari) aderiscono al movimento civico ‘Con’, espressione del presidente Emiliano, e non c’è alcuna ufficializzazione in Consiglio. Evidentemente qualcuno non è convinto o si vergogna di aver fatto il salto della quaglia».

Ritornando al punto dei debiti fuori Bilancio, Palmisano addebita la principale responsabilità all’esecutivo, che avrebbe dovuto vigilare sulla parte gestionale: «Aspettando che la Corte dei Conti si esprima, la domanda è: siete convinti di poter votare questo provvedimento con la certezza che qualcuno non vi chiami a risponderne».

Sindaco: “Una velata intimidazione?”

«State facendo una velata intimidazione?» – interviene il sindaco Resta, rammentando che l’approvazione dei debiti fuori Bilancio «è un atto dovuto della maggioranza».

Giannalisa Zaccheo: “Chiedo di dar corso alle promesse azioni di verifica”

L’affermazione del primo cittadino viene supportata dalla consigliera Giannalisa Zaccheo, la quale fa presente come «nella proposta di deliberazione del Consiglio sia stata inserita la dicitura “fatte salve la verifica delle responsabilità e le azioni di rivalsa”».
«Mi appello alla maggioranza – incalza – affinché si dia corso a questa azione di verifica. Siccome siamo un Ente che si è distinto per la lotta all’evasione, non si possono fare sconti a nessuno: lo stesso approccio riservato ai cittadini deve essere adottato nei confronti del settore gestionale». «Chiedo di relazionare tempestivamente sulle azioni intraprese nei confronti di chi ha eventualmente sbagliato».
«Non voto a favore – chiosa – perché una responsabilità politica di controllo è palese: abbiamo appreso che questi debiti si conoscevano da tempo e che erano già state stanziate in Bilancio le somme a copertura».

Paolo Tundo, una domanda senza risposta

Il consigliere Paolo Tundo, complimentandosi per l’esaustivo intervento del collega Spinelli, pone una domanda, che, in verità, non troverà risposta: «Quando c’è stata la fase di ingiunzione nel 2022, perché la parte politica non si è mossa per evitare il pignoramento?».

I due chiarimenti del vicesindaco Stefano Dell’Aera

Chiamato in causa più volte, l’assessore Stefano Dell’Aera non fa mancare la sua replica, soffermandosi su due temi: decoro urbano e risvolti politici dell’adesione a ‘Con’.

«Per il decoro urbano – ammette – sicuramente si può fare di più e, con ulteriori risorse, possiamo rendere ancora più bella la nostra villa».
«Tuttavia – obietta – non possiamo non sapere quello che abbiamo trovato e quello che abbiamo fatto: in quattro anni l’Amministrazione Resta ha impegnato oltre 350.000 euro per il verde pubblico, mettendo a regime la manutenzione ordinaria con un impegno biennale, che prevede interventi settimanali della ditta e, in caso di emergenza, la disponibilità ad operare in 24 ore. Per risolvere il problema del verde della nostra villa servono opere strutturali sul sistema di irrigazione e adduzione dell’acqua, che può avvenire tramite pozzi o tramite tubazioni».

Il secondo chiarimento verte sull’aspetto politico: «Posso dire con chiarezza che io, l’assessore Coppi e la consigliera Di Bari siamo stati e saremo leali a questo progetto e a questo sindaco fino alla fine della consigliatura». «Episodi con maggioranze eterogenee, dove il civismo è al governo, li vediamo ovunque e non rappresentano alcun problema politico».

La precisazione dell’assessore Gigantelli

Sospettando che le sue parole siano state fraintese, l’assessore Graziano Gigantelli tiene a fare una precisazione: «Ho parlato di aver avviato un percorso virtuoso di risanamento delle casse comunali, non ho detto che il Bilancio che andiamo ad approvare oggi è virtuoso» – dichiara, ricordando gli sforzi per abbattere il Fondo crediti di dubbia esigibilità, motivati anche dalla «nota della Corte dei Conti, in cui, tre giorni prima l’elezione a sindaco della dott.ssa Resta, si segnalava che nel 2017-2018 non c’era stata alcuna attività di accertamento».

La rassicurazione del sindaco: “Sono state già intraprese le azioni di verifica”

È la volta del sindaco Tina Resta, la quale ribadisce la consapevolezza della gravità del danno erariale e rassicura che, «in qualità di rappresentante legale dell’Ente, ho già scritto ai diretti interessati e all’Organo Interno di Valutazione in merito ai debiti fuori Bilancio rinvenienti da decreti ingiuntivi».

Ammettendo che «come ogni Amministrazione, ci sono stati sicuramente errori politici, di relazioni umane e di percorso», il primo cittadino replica a quanti si dicono insoddisfatti dello stato di avanzamento delle opere pubbliche programmate: «Visti i tempi tecnici lunghi delle procedure, è nella natura delle cose che, a fine mandato, non si sarà riusciti a fare tutto quello che si era previsto. Chi verrà dopo continuerà o cambierà indirizzo». «L’obiettivo – rimarca – non è fare tutto per far vedere che siamo bravi; mi interessa fare le cose per bene».

Teresita De Florio: “Questa è una bruttissima pagina”

La discussione viene suggellata dall’intervento della consigliera Teresita de Florio, la quale si chiede «quale sia l’attendibilità e la veridicità del Bilancio del corrente anno, approvato solo pochi mesi fa, se poi si spendono soldi al di fuori del Bilancio stesso nella misura scandalosa» di oltre 150.000 euro.
«Quali sono i motivi per non aver pagato i debiti, generando interessi moratori e spese legali per circa 29.000 euro?» – domanda retoricamente, introducendo un altro punto controverso: la deliberazione 224 del 5 luglio in cui viene concessa l’anticipazione della liquidazione all’impresa che sta eseguendo i lavori di manutenzione straordinaria delle strade, rientranti nel bando regione “Strade per Strade”.
«Piuttosto che far venire gli assessori regionali per le passerelle in occasione di feste e sagre, i suoi assessori e consiglieri si muovano per assicurarsi subito l’erogazione del contributo, che tutti i Comuni limitrofi hanno già ottenuto» – affonda la De Florio, paventando il rischio che, qualora ogni ditta chieda e ottenga l’anticipazione della liquidazione, l’Ente si troverebbe a dover reperire 2 milioni di euro (ossia il 20% di 10 milioni di euro di finanziamenti Pnrr).

Passando alle procedure di pignoramento avviate per onorare le somme vantate da Navita e Cns, la consigliera mette in chiaro che «al di là dell’aspetto finanziario, mi preme sottolineare le vostre responsabilità politiche di amministratori. Infatti, l’architetto Palazzo nelle sue relazioni rimanda alla scandalosa gestione del personale che è stata effettuata in questi anni, dove voi siete gli unici responsabili. Ed io più volte vi ho rappresentato il problema dell’apparato burocratico».
«Converrà, sindaco, che le questioni di cui stiamo parlando contribuiscono a danneggiare l’immagine del nostro Comune: non siamo più affidabili come debitori, al punto di arrivare ad essere pignorati. Questa è una bruttissima pagina».

La replica del sindaco: “L’anticipazione non è stata pagata”

Prima di aprire la votazione conclusiva, il sindaco riprende la parola per far luce sull’anticipazione di liquidazione richiamata dalla consigliera De Florio: «Non si è proceduto al pagamento della fattura in questione, poiché si sta attendendo il via libera della Regione, che dovrebbe liquidare a breve il contributo spettante all’Ente». «In linea generale è stato chiesto ad ogni caposettore di inserire nei bandi di gara la clausola che, per ragioni di cassa, l’Ente non potrà procedere ad anticipare somme» – aggiunge la dott.ssa Calisi, sgombrando il campo da futuri rischi per la salute dei conti pubblici.

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