“Educational Tour” a Turi: un ponte gastronomico tra Italia e Giappone
La delegazione giapponese, guidata dal prof. Ishida, ha scoperto ed apprezzato i piatti tipici della cucina turese
Ha fatto tappa a Turi, ieri 26 febbraio, l’Educational Tour organizzato da Domenico Cafarchia e dal prof. Masayoshi Ishida, co-fondatore di Slow Food Japan e membro dell’Accademia Italiana della Cucina.
L’iniziativa, realizzata in coordinamento con il College di Gastronomia dell’Università Ritsumeikan di Kyoto, ha avuto l’obiettivo di promuovere e condividere le eccellenze gastronomiche pugliesi. L’importante occasione ha rappresentato un esempio tangibile di scambio culturale, orientato alla divulgazione delle conoscenze tradizionali, al binomio cibo-salute e al ruolo che l’alimentazione gioca nel delicato scenario dell’eco-sostenibilità.
La delegazione giapponese – composta dai professori Masayoshi Ishida e Kazunori Tanigaki, dalla ristoratrice Mutsumi Tanaka e da due studentesse – è stata accolta ed ospitata da Stefano de Carolis, presidente dell’Associazione “La Faldacchea di Turi”. Durante la visita, grazie alla disponibilità della famiglia de Carolis, gli ospiti d’eccellenza hanno avuto l’opportunità di assaporare alcuni piatti tipici della cucina turese, tra cui i “tronère” e l’immancabile Faldacchea, accompagnati dal vino primitivo offerto dall’azienda vitivinicola Giuliani.
Il commento del prof. Ishida
Entusiasta il commento del prof. Masayoshi Ishida, responsabile del College di Gastronomia dell’Università Ritsumeikan di Kyoto: «È stata una giornata meravigliosa, con pietanze genuine e un’atmosfera familiare. Abbiamo apprezzato particolarmente i ‘tronère’, la cui preparazione ci è stata illustrata dall’abile Donato Lieggi, e la Faldacchea, approntata davanti ai nostri occhi dalle maestre dolciaie dell’Associazione».
«Siamo rimasti impressionati dalla vostra ospitalità. In Giappone – ha proseguito – l’accoglienza è molto formale, schematica e senza sorrisi. La vostra caratteristica, invece, è la spontaneità, la naturalezza e il calore».
«Abbiamo sperimentato una cucina “familiare”, fatta con amore e passione, che è espressione di tradizione e buon vivere. Questo incontro è stato un vero ponte tra Italia e Giappone» – ha concluso Ishida, promotore di numerosi eventi dedicati alla cultura gastronomica italiana e giapponese, nonché ricercatore nel campo delle alghe commestibili.



