Politica

Finalmente arriva la fogna in Via Federico II


Il provvedimento è stato approvato nell’ultimo Consiglio comunale grazie ai voti della minoranza

Nell’ultima parte del Consiglio comunale del 30 dicembre, l’assise ha reiterato il vincolo preordinato all’esproprio delle aree utili alla realizzazione del tronco fognario di collegamento tra via Casamassima e via vecchia Casamassima (via Federico II). L’opera, finanziata con fondi di Bilancio, avrà un costo complessivo di 70.000 euro.

“La maggioranza non ha i numeri”
Prima della trattazione del punto all’ordine del giorno, il sindaco Tina Resta ha comunicato la dichiarazione di incompatibilità dell’assessore Graziano Gigantelli, rilevando che, data la contestuale assenza della consigliera Tiziana Di Bari, la maggioranza «non ha i numeri per approvare il provvedimento. I consiglieri di minoranza, dopo aver ascoltato la relazione dell’assessore ai Lavori Pubblici, decideranno di conseguenza».

Un progetto che inizia nel 2014
Dalla relazione dell’assessore Stefano Dell’Aera si apprende che il progetto risale al 2014, quando la Giunta guidata dal prof. Onofrio Resta dette l’indirizzo per acquisire la progettazione del tronco fognario e della strada, prevedendo l’esproprio della superficie strettamente necessaria all’esecuzione dei lavori.

Nel 2016, la strada viene stralciata dal progetto; nel 2017, si avvia il procedimento espropriativo nei confronti dei 33 proprietari dell’area pertinenziale del condominio denominato “Tre Torri”, a seguito del quale giungono 27 osservazioni, accolte ed integrate nella nuova stesura progettuale.

Nel 2021, infine, la Giunta incarica il Settore Lavori Pubblici di completare l’attività espropriativa in esecuzione della sentenza emessa dal TAR nel 2019. La pronuncia del tribunale amministrativo (conclusiva del ricorso presentato da uno dei cittadini, che lamentava la mancata esecuzione delle opere di urbanizzazione primaria da parte dell’Ente) ha, difatti, statuito che si provveda nell’immediato alla realizzazione del tronco fognario e, subito dopo, del segmento stradale.

«Il vincolo, apposto nel 2013 con l’approvazione del PUG, ha durata quinquennale; quindi – spiega l’assessore Dell’Aera – oggi dobbiamo reiterarlo per poter realizzare un’opera che ritengo importante, perché porrà fine ai disagi che da anni vivono i cittadini residenti in quell’area». «Invito il Consiglio – esorta – a dare un segno tangibile alle richieste dei cittadini».

I chiarimenti tecnici
Tra i passaggi salienti del dibattito, il prof. Onofrio Resta chiede lumi sul piano di esproprio, ricevendo dall’assessore Dell’Aera la rassicurazione che le aree oggetto dell’intervento saranno ripristinate e che il loro utilizzo resterà immutato. Il capogruppo Angelo Palmisano, invece, esorta a dare pari importanza e priorità alla strada di collegamento.

Palmisano: “Il senso di responsabilità prevale sugli aspetti politici”
Chiusa in pochi minuti la discussione “tecnica”, il consigliere Paolo Tundo apre il confronto squisitamente politico, evidenziando che l’ennesima assenza della consigliera Tiziana Di Bari «porta la maggioranza a non avere i numeri per approvare il provvedimento e a dover fare affidamento sull’opposizione».

«Prendiamo atto – ribadisce il capogruppo di “Patto per Turi”, Angelo Palmisano, dopo una pausa richiesta dalla minoranza per definire la linea di voto – che questa maggioranza non ha i numeri per approvare in autonomia l’opera. Considerato che i residenti di quella zona attendono la fogna da dieci anni e che il senso di responsabilità deve sempre prevalere sugli aspetti politici, “Patto per Turi” ritiene di votare a favore».

Zaccheo: “Chiedo una verifica sulla posizione della consigliera Di Bari”
Voto favorevole arriva anche dal Gruppo Misto che, tuttavia, sottolinea l’oggettiva difficoltà della maggioranza a garantire con le proprie forze il regolare svolgimento dell’attività consiliare.

«Non è uno scenario tranquillizzante per la cittadinanza, che vede approvare un provvedimento di interesse pubblico grazie alla minoranza» – esordisce il capogruppo Giannalisa Zaccheo. «Nell’interesse della collettività e nel rispetto del Consiglio comunale, mi chiedo se sia ammesso che un consigliere di maggioranza sia sistematicamente assente, tra l’altro senza produrre una giustificazione» – prosegue l’avv. Zaccheo, pretendendo che si verifichi se la posizione della consigliera Di Bari onori le disposizione dell’articolo 13 del Regolamento del Consiglio comunale, che, al comma 8, prevede «la decadenza del consigliere che si assenti per tre volte consecutive senza giustificato motivo». «Questa verifica – stigmatizza – potrebbe portare alla sostituzione di un consigliere, che ha dimostrato scarso interesse, con una persona che si è candidata con tutte le motivazioni ad apportare un contributo alla vita politica».

“La prossima volta non ci sarà senso di responsabilità che tenga”
«Ad onor del vero – replica il Sindaco – non ho mai applicato il Regolamento in maniera asettica, altrimenti il prof. Resta non sarebbe seduto lì». «Ha ragione – aggiunge – a dire che bisogna tener conto delle assenze e dell’impegno politico della consigliera».

«Bisogna valutare caso per caso. Il prof. Resta – ribatte Giannalisa Zaccheo – si è assentato nel periodo Covid per valide ragioni. Nel caso della Di Bari, invece, c’è la “strafottenza” di chi, nonostante sappia che la maggioranza si regge sulla sua presenza, non si presenta. Questa assenza o è frutto di un disinteresse completo o ha una valenza politica». «Preannunciamo che la prossima volta non ci sarà senso di responsabilità che tenga» – incalza la consigliera, lasciando intendere che il Gruppo Misto non si presterà al ruolo di “stampella” del governo e che le conseguenze della mancata approvazione di qualsiasi futuro provvedimento saranno imputabili esclusivamente alla maggioranza.

«L’assenza di un consigliere di maggioranza determinante è diversa dalla mia assenza, che non genera il teatrino delle sospensioni per trovare i numeri» – obietta il prof. Resta, annotando che «questa maggioranza non può zoppicare sull’approvazione di un provvedimento che fa storia, perché è l’inizio di una situazione di decenza in quella zona abbandonata da anni, che vi farà avere molta riconoscenza e che può cambiare anche l’aspetto del paese attraverso il PUE (Piano Urbanistico Esecutivo)».

«Ringrazio i consiglieri di minoranza per il senso di responsabilità, che è bene che venga sottolineato, soprattutto poiché si tratta di un’opera pubblica di interesse collettivo» – chiosa il sindaco, certificando la necessità di valutare se sussistano le condizioni per portare a termine il suo mandato senza ulteriori intoppi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *