CulturaNews

I “Trònere di Turi” conquistano Roma

Presentato ufficialmente il marchio collettivo “Trònere di Turi”. Unione di gusto, identità e promozione del patrimonio enogastronomico turese

Grande successo per la cerimonia di presentazione del marchio collettivo “Trònere di Turi” svoltasi a Roma, presso la Camera dei Deputati, alla presenza delle istituzioni e di una rappresentanza dei 18 produttori turesi che hanno dato vita al sodalizio promotore del marchio.

De Carolis: “Un percorso condiviso”

«Questa tappa rappresenta un momento fondamentale – ha esordito Stefano De Carolis, presidente dell’Associazione “Trònere di Turi” – nella valorizzazione e tutela del prelibato piatto a base di carne cotto nel “tiano”, tradizionale tegame di terracotta prodotto in Terra di Bari e in particolare a Rutigliano».
«I Trònere – ha aggiunto – sono una leccornìa tipica della nostra tradizione culinaria e rappresentano un’eccellenza della gastronomia turese e pugliese».

«Il cammino verso la registrazione del marchio collettivo – ha poi ricordato de Carolis – è iniziato nel 2024. Dopo mesi di lavoro e dialogo con i produttori locali, il brand è stato depositato presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, assieme ad un regolamento e ad un disciplinare tecnico che definisce meticolosamente le modalità di preparazione del piatto».

Pagano: “Un volano per il turismo”

L’on. Ubaldo Pagano (Pd) ha posto l’accento su due elementi che rendono unici i trònere: la modalità di cottura nel tegame di coccio e il sugo, molto simile a quello della tradizione campana. 
«Penso che ci siano tutte le condizioni perché, attraverso la vostra opera e un’azione di marketing territoriale, questo piatto diventi un richiamo per il turismo» – ha rilanciato l’onorevole, assicurando la piena disponibilità «a lavorare in squadra, al di là dei colori politici».

Melchiorre: “I Trònere sono identità e orgoglio”

Anche il sen. Filippo Melchiorre (Fdi) ha voluto sottolineare il valore simbolico dell’evento: «I Trònere non sono solo un marchio: è un’emozione, un profumo di tradizione, il simbolo delle radici e dell’orgoglio turese».

«Portare un’eccellenza della gastronomia di Turi a Roma, in un contesto istituzionale, è stato un momento di grande soddisfazione e segna un passo importante nella valorizzazione e tutela di questa tipicità. È la dimostrazione – ha sostenuto – che le nostre tradizioni non solo resistono, ma possono diventare anche volano di sviluppo e identità condivisa».

Sindaco De Tomaso: Verso il “Menù Turi”

Il sindaco Giuseppe De Tomaso si è detto certo che «Di questo passo nascerà il “Menù Turi”: «Dopo le ciliegie, le percoche, il vino primitivo, la faldacchea, ora la squisitezza chiamata Trònere. Chi verrà nel nostro paese – ha osservato il primo cittadino – avrà la possibilità di pranzare solo a base di prodotti turesi».

«Come Amministrazione – ha rimarcato – salutiamo con favore e ammirazione questa iniziativa, i cui veri protagonisti sono i produttori. E questo sta a dimostrare che Turi anche dal punto di vista della vitalità imprenditoriale non ha da temere nessuno. Bisogna solo creare le condizioni infrastrutturali materiali e immateriali – e ci stiamo lavorando – affinché questo genio artistico enogastronomico possa diventare un attrattore per il turismo di qualità».

Ricetta e Tradizione

Il prof. Vito Antonio Rinaldi, maestro chef, docente di Enogastronomia e Cucina, ha illustrato nel dettaglio la ricetta dei “Trònere di Turi” così come codificata nel disciplinare tecnico di produzione, suggellando «un piatto unico per gusto e profumi, riproducibile solo nel rispetto della qualità degli ingredienti, della loro giusta combinazione e della tipica cottura nel “tiano”, rigorosamente nel forno a legna».

A completare il quadro, l’intervento del prof. Roberto Calisi, docente di Scienza e cultura dell’alimentazione nonché delegato del dirigente scolastico prof. Giuseppe Verni dell’I.I.S.S. “Angelo Consoli” di Castellana Grotte. Il professore ha evidenziato «l’importanza del piatto tipico turese non solo come mera preparazione gastronomica e veicolo di nutrienti, ma anche come significante di concetti profondi, quali la tradizione, la cultura e la ritualità legate alla ricetta. Il “tiano”, in particolare, è un manufatto che racchiude saperi artigianali e gesti tramandati nei secoli, prezioso e imprescindibile per la buona riuscita dei Trònere di Turi».


Il logo del brand

Durante la cerimonia, Stefano de Carolis non ha dimenticato di descrivere il logo ufficiale del brand, elaborato dai grafici pubblicitari di “Segni Grafici” dopo un attento studio.

L’elemento fondamentale è il “tiano”, rappresentato come un cerchio con quattro manici, che racchiude gli ingredienti principali stilizzati: trònere, prezzemolo, pomodorini, peperoncini e cipolla cotta. Sempre all’interno del “tiano” si notano quattro “T”, che richiamano Tiano, Turi, Tegame e Tempo (riferito al lungo tempo di cottura che, come ha sottolineato il sindaco De Tomaso, è indice di pazienza e quindi di sapienza).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *