NewsPolitica

 “Il Comune come casa di vetro”. L’intervista al sindaco Giuseppe De Tomaso

Gli impegni per i primi cento giorni: ristrutturazione del poliambulatorio, del cimitero e del bagno pubblico. A lavoro anche per il cartellone estivo, l’allargamento della Statale Turi-Casamassima e l’avvio dell’area produttiva

A poco più di una settimana dalla chiusura delle urne e dalla cerimonia di proclamazione, abbiamo intervistato il nuovo sindaco di Turi, Giuseppe De Tomaso.

Nelle dichiarazioni rilasciate dal primo cittadino, si delinea un’idea chiara di amministrazione, orientata a promuovere la partecipazione attiva alla vita politica da parte di tutti i cittadini.
Altrettanto ben scandita è l’agenda delle priorità dei problemi da risolvere e delle opportunità da cogliere per lo sviluppo del paese: dalla ristrutturazione del poliambulatorio, del cimitero e del bagno pubblico all’allargamento della Statale Turi-Casamassima, passando per l’avvio delle procedure per la realizzazione di un’area produttiva. Senza trascurare la definizione del cartellone degli eventi estivi, che potrebbe contare su “un ospite illustre, simbolo della Puglia migliore: Al Bano”.

In merito alla Giunta, i futuri assessori saranno scelti in base a competenza e consenso, con parità di genere (tre donne e tre uomini, compreso il sindaco) e rotazione degli incarichi durante il mandato.

Dopo una campagna elettorale esacerbata, che ha “spaccato” in due il tessuto sociale del paese, il primo passo dovrebbe essere quello di ricomporre questa frattura. Condivide questa analisi-auspicio?

«Certo. Il paese ha bisogno di un clima più sereno. Non siamo stati noi a esacerbare la campagna elettorale. Fino ai toni alti dell’ultima sera prima del voto, non abbiamo mai alzato il volume dello scontro. Lo abbiamo fatto solo quando chi le sta parlando è stato additato a regista della pubblicazione, sulla stampa, di un articolo in merito all’inchiesta sullo sfruttamento in agricoltura, articolo in cui comparivano un paio di nomi vicini al vertice della passata amministrazione. Un’insinuazione assurda. Comunque, acqua passata. Esiste ora la volontà, da parte nostra, e, mi auguro, anche da parte della minoranza, di dar vita a una fase improntata alla massima lealtà istituzionale, per un corretto e costruttivo rapporto tra maggioranza e opposizione finalizzato al bene supremo di Turi».

Ritiene, allora, che ci siano i margini per collaborare con la minoranza?

«Ne sono convinto e lo auspico. Ovviamente nel rispetto dei rispettivi ruoli. Lo stesso statuto prevede funzioni di garanzia da assegnare a consiglieri dell’opposizione».

A una settimana dalla sua proclamazione, ha avuto modo di farsi un’idea della situazione amministrativa da cui dovrete partire?

«Sì. Abbiamo avviato da subito la fase di ricognizione su tutti i problemi amministrativi. Cercheremo, una volta insediata la Giunta, di affrontare tutte le questioni sul tappeto. Abbiamo avviato incontri ad hoc su ogni tema: dalla risistemazione di Largo Marchesale al tema della nettezza urbana, dal bagno pubblico in villa alla ristrutturazione del cimitero, dal caso piccioni alla programmazione culturale».

Quali princìpi terrà in considerazione nella scelta della Giunta?

«Competenza e consenso. La scelta è facilitata dal fatto che l’intera formazione di “Turi volta pagina” è caratterizzata da candidati di elevata qualità. Altro principio: la parità di genere. In giunta tre donne e tre uomini (tra cui il sindaco). Ci saranno inoltre deleghe, non assessorili, per tutti gli altri consiglieri della maggioranza. Tutti dovranno sentirsi partecipi della squadra di governo. Tutti dovranno essere pronti ad assumere ruoli assessorili nel corso della consiliatura. La rotazione degli incarichi rientra tra i princìpi della prospettiva di governo. Ovviamente, molto dipenderà dai risultati e dalla produttività di ciascuno. Ma sono convinto che tutti daranno il massimo».  

I consiglieri non eletti di “Turi volta pagina” avranno un ruolo nel governo cittadino?

«Come incarichi assessorili, no. Come incarichi collaterali, sì. Voglio avvalermi di tutte le loro competenze. Ci saranno incarichi ad hoc. Mi avvarrò della loro preziosa collaborazione».

Una delle parole chiave della vostra campagna elettorale è stata “partecipazione”. Quali iniziative ha in mente per coinvolgere i cittadini nella vita politico-amministrativa di Turi?

«Le ho illustrate nella campagna elettorale: preconsigli come assemblee popolari, consultazioni di quartiere… Del resto, nello statuto comunale è già scritto tutto. Dovrà essere intensificata la partecipazione dei cittadini soprattutto sui temi che riguardano la vita quotidiana di ciascuno di noi. Una democrazia senza partecipazione è una democrazia zoppa, anche a livello locale. La trasmissione in diretta radio/tv dei Consigli comunali è la premessa. I cittadini hanno il diritto/dovere di sapere immediatamente quello che il Comune intende realizzare. Ho parlato, nel decalogo del buon amministratore, di Comune come casa di vetro. L’informazione è fondamentale».

Data la conclamata carenza di organico, come pensa di riuscire ad ampliare l’orario di apertura degli uffici comunali?

«Razionalizzando l’impiego, le prestazioni degli attuali dipendenti comunali. Bandiremo al più presto i concorsi per dare una soluzione definitiva alla questione della carenza di organico. Il cittadino non deve fare i salti mortali per ritagliarsi l’ora adatta per interloquire con gli uffici comunali».

Domanda di rito. Le priorità dei primi cento giorni di governo.

«Sono parecchie. Ristrutturazione del poliambulatorio, del cimitero, del bagno pubblico. Ma agiremo, anzi stiamo già agendo su altri temi».

Quali?

«Ne indico due, interdipendenti tra loro per la sicurezza e lo sviluppo: l’allargamento della statale Turi-Casamassima e l’avvio dell’area produttiva. Ho intenzione di assumere in prima persona la responsabilità assessorile per lo sviluppo economico di Turi. Indiremo in ottobre una conferenza programmatica cittadina per lo sviluppo, estesa a tutti i livelli istituzionali, nazionali e regionali. Dopo l’ultimo incidente sulla Turi-Casamassima ho immediatamente preso contatto con il ministero delle infrastrutture. L’intervento (costo 118 milioni di euro) sul tratto Putignano-Turi-Casamassima ricade, nell’attuale contratto di programma Anas, sotto la voce “inseribilità”, anziché “appaltabilità”. Il che significa che prima del 2026 non può essere attuato. Ma, alla luce della lunga scia di incidenti, attiveremo tutti gli strumenti per accelerare gli interventi».

Ha definito i lavori di riqualificazione di Largo Marchesale uno “scempio urbanistico” e un “ecomostro architettonico”. Pensa di rivedere il progetto?

«L’ideale sarebbe rifarlo da cima a fondo. Ma ciò richiederebbe nuove spese. Abbiamo già concordato con i tecnici le correzioni da varare, senza costi aggiuntivi. Faremo di tutto per facilitare la vita agli automobilisti e ai residenti».

A breve si aprirà il cartellone degli eventi estivi. Quale sarà la proposta culturale di Turi?

«In programma ci sono più di 20 iniziative, dalla moda alla musica, dallo sport alla cultura. Ovviamente il clou sarà rappresentato dalle manifestazioni collegate alla festa di Sant’Oronzo. Prevediamo un ospite illustre, simbolo della Puglia migliore: Al Bano».

Uno dei fili conduttori del vostro programma è la necessità di valorizzare le eccellenze del territorio. Può indicarci due iniziative concrete?

«Turi è la capitale delle ciliegie e della faldacchea, due eccellenze senza eguali. Sosterremo in tutti i modi la loro promozione, asseconderemo tutti i tentativi tesi a valorizzare questi prodotti fantastici. Le ciliegie turesi meritano molto di più nel ranking mondiale, dovranno diventare un prodotto cult. Ma tutta l’agricoltura turese merita un’attenzione particolare. Turi è un paese enogastronomico. I turisti che affollano i B&B richiedono e ricevono ottima cucina, ottimi vini del territorio. Questa ricchezza va potenziata sollecitando benefit fiscali e corsie preferenziali per la loro promozione su tutti i mercati».

A proposito di faldacchea, un suo commento sulla recente presenza del “dolce di Turi” alla cena inaugurare del G7.

«Grande soddisfazione. Motivo di orgoglio per tutti, a iniziare dai laboratori dolciari che realizzano questa inarrivabile prelibatezza per finire a Stefano de Carolis che, con passione, ha creato e avviato il marchio “La Faldacchea di Turi”. Credo che i Grandi della Terra ne siano rimasti estasiati e la sognino ancora».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *