La Polizia Penitenziaria si racconta agli studenti dll’IISS “Pertini Anelli Pinto”
Nell’ambito delle iniziative di orientamento post-diploma, l’IISS “Pertini Anelli Pinto” ha offerto ai suoi studenti un’opportunità unica per conoscere da vicino il Corpo di Polizia Penitenziaria. L’incontro ha visto la partecipazione di diversi rappresentanti: il Dott. Luigi Tarulli, Dirigente della Polizia Penitenziaria e Comandante del reparto, l’Ispettore Capo Gaetano De Michele, responsabile della sorveglianza generale, l’Assistente Capo Matteo Costantiello, addetto all’ufficio di comando, e l’Assistente Cinzia Chiella, addetta al controllo dei familiari dei detenuti.
L’evento ha offerto una panoramica completa sulle molteplici sfaccettature del ruolo della Polizia Penitenziaria, andando ben oltre la percezione comune di mera sorveglianza. La legalità è stata il filo conduttore dell’intervento, evidenziando come il loro lavoro sia un pilastro fondamentale per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza all’interno delle istituzioni carcerarie, ma anche per la rieducazione e il reinserimento dei detenuti. Non solo! La Polizia Penitenziaria ha un ruolo multifunzionale che spazia dalle indagini alla gestione del quotidiano.
Gli ospiti hanno esplicitato le loro diverse mansioni, illustrando come il lavoro della Polizia Penitenziaria sia un complesso intreccio di competenze e responsabilità. Oltre alla sorveglianza degli istituti penitenziari, gli agenti sono coinvolti in attività investigative delicate e complesse, spesso in collaborazione con altre forze dell’ordine. Sono state illustrate le modalità attraverso le quali si svolgono le indagini interne, finalizzate a prevenire e contrastare reati compiuti fra le mura carcerarie, come il traffico di sostanze illecite o l’uso di telefoni cellulari non autorizzati.
Un aspetto importante affrontato è stato quello delle condizioni delle carceri italiane, una realtà complessa che la Polizia Penitenziaria vive quotidianamente. Si è parlato delle tipologie di detenuti più diffuse, offrendo agli studenti una prospettiva più realistica e meno stereotipata sul mondo carcerario. La gestione delle diverse personalità e delle esigenze specifiche dei detenuti richiede non solo rigore, ma anche una spiccata sensibilità e capacità di mediazione.
Anche questa professione affronta le sfide determinate dall’innovazione. Una risposta che si sta offrendo è l’uso dei droni per garantire la sicurezza. Uno dei temi più attuali e interessanti affrontati è stata la crescente necessità di implementare la sorveglianza con nuove tecnologie. Negli ultimi anni, si è ravvisata l’esigenza di utilizzare i droni per monitorare le aree perimetrali delle carceri e prevenire l’introduzione di oggetti proibiti. Questa innovazione tecnologica è diventata cruciale per contrastare l’introduzione di cellulari e sostanze stupefacenti, che rappresentano una minaccia costante alla sicurezza interna e al percorso rieducativo dei detenuti. L’utilizzo dei droni non solo rafforza la sorveglianza, ma contribuisce anche a garantire un ambiente più sicuro per il personale e per i detenuti stessi.
L’incontro ha fornito agli studenti una visione approfondita di una carriera impegnativa ma di grande valore sociale, mettendo in luce l’importanza della legalità, del servizio alla comunità e della costante evoluzione delle competenze richieste in un settore così dinamico. La Polizia Penitenziaria si configura come una realtà professionale che richiede dedizione, spirito di sacrificio e una forte motivazione a contribuire alla sicurezza e alla giustizia.