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Olimpiadi Metropolitane, conclusa la terza edizione

Il vicesindaco Teresa De Carolis ha sottolineato il valore inclusivo dello sport, auspicando che le Olimpiadi rappresentino il faro di altre iniziative sportive condivise

Domenica 30 giugno il Lungomare di Bari ha ospitato la cerimonia di chiusura della terza edizione della “Olimpiade Metropolitana”, edizione della “Olimpiade Metropolitana”, promossa dalla Città Metropolitana di Bari con il patrocinio di Coni regionale, Sport e salute Puglia, Fidal (Federazione Italiana Atletica Leggera), FIGC – LND (Federazione Italiana Giuoco Calcio – Lega Nazionale Dilettantistica), CIP (Comitato Italiano Paralimpico) e Federfarma.

La manifestazione ha coinvolto 25 Comuni metropolitani, tra cui Turi, e nell’arco di una settimana ha visto la partecipazione di circa 2500 giovani atleti di età compresa tra gli 11 e 14 anni e 130 associazioni sportive dilettantistiche, con tornei ed esibizioni in numerose discipline sportive tra cui calcio, basket, pallavolo, tennis, pallamano, atletica leggera, ciclismo, tennis tavolo, nuoto, ginnastica ritmica e artistica, taekwondo, pattinaggio, judo, karate, triathlon e molte altre.

In rappresentanza del Comune di Turi è intervenuta il vicesindaco Teresa De Carolis.

«Sin dall’antichità – ha ricordato – le Olimpiadi venivano considerate un evento straordinario, un momento di aggregazione di popoli anche diversi tra loro, spesso belligeranti, era un’occasione unica e ci si allenava perché la vittoria degli uni o degli altri rappresentava un baluardo ed era espressione di forza e vigore fisico. Anche i conflitti dovevano cessare».

«Oggi – ha proseguito il vicesindaco – abbiamo celebrato le Olimpiadi metropolitane, le prime del sud Italia non agonistiche, giunte alla terza edizione. Il mondo è cambiato, continuano le guerre, insomma un piccolo passo indietro rispetto al passato».

«Noi dobbiamo guardare al passato, per imparare, ma abbiamo l’obbligo di guardare il presente e gettare le basi per il futuro.
Ecco – ha rimarcato De Carolis – queste Olimpiadi devono essere intrise di significati profondi: lo sport come rispetto, lo sport come insegnamento, lo sport come una lezione di vita.
Si può essere diversi come colore della pelle o colore degli occhi, ma alla fine della gara, tutti dobbiamo sentirci vincitori, amici e protagonisti».

«Possano queste Olimpiadi rappresentare il faro di altre iniziative sportive da estendersi anche negli altri Comuni. Sono certa – ha concluso il vicesindaco – che la diffusione dello sport possa essere linfa per la crescita sana dei nostri giovani. Possa lo sport creare campioni dentro e fuori. Possa dare slancio all’amicizia fra i popoli».

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