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Sergio Spinelli si dimette da consigliere comunale

L’ex consigliere di maggioranza denuncia mancanza di condivisione e collegialità nella gestione politica

Il consigliere comunale Sergio Spinelli ha protocollato in dato 1° giugno 2025 le sue dimissioni irrevocabili dalla carica, con una missiva che non lascia spazio a interpretazioni e che solleva interrogativi importanti sull’attuale stato di salute dell’Amministrazione.

Spinelli, eletto poco meno di un anno fa nelle fila della coalizione di maggioranza, motiva la sua decisione con parole nette: «La gestione delle informazioni all’interno del gruppo di maggioranza, sia per le attività in corso sia per quelle di futura realizzazione, è fortemente insufficiente quando non rallentata» –  scrive, denunciando la scarsa collegialità nelle decisioni non gestionali, «assunte senza il necessario approfondimento e senza sufficiente preliminare condivisione, né per informazione né per consultazione, talvolta nemmeno dopo averle prese per il dovuto aggiornamento».

Altro punto critico riguarda l’approccio agli obiettivi strategici dell’Amministrazione, perseguiti «minimizzando e trascurando le problematiche relative alle procedure e alla loro corretta applicazione, incuranti che in questo modo nessun obiettivo risulterà di più facile realizzazione».

«Nonostante ripetute sollecitazioni, accompagnate da fattivi contributi, per un cambio di atteggiamento, tali richieste sono rimaste sostanzialmente inascoltate» – annota l’ex consigliere, precisando che «gli aspetti su esposti sono essenziali per una corretta e ottimale gestione della cosa pubblica e sono sempre stati a premessa per ogni impegno amministrativo del sottoscritto».

«È evidente che quanto rappresentato non è percepito con la stessa “urgenza” dai colleghi di maggioranza» – prosegue Sergio Spinelli, evidenziando che sono venute meno le condizioni per «adempiere al proprio mandato secondo le proprie aspettative (e degli elettori) senza contravvenire agli impegni presi pubblicamente con i concittadini, per cui, coerentemente e con senso di responsabilità, non ravvede altra strada percorribile che non arrechi maggior danno all’interesse collettivo».

«Fare un passo indietro, con animo costruttivo, potrebbe servire da stimolo per una attenta analisi ed autocritica oltre che evitare qualsiasi malinteso riguardo eventuali ambizioni personali» – conclude.

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