Attualità

Tassa rifiuti, scadenze e aumenti

L’assessore De Grisantis: “Tributo pressocché invariato per le abitazioni. Incrementi di pochi euro al mese per le attività produttive”

Con delibera di Consiglio comunale sono state stabilite le scadenze per il pagamento della tassa rifiuti (Tari).

Fermo restando la possibilità di corrispondere il tributo in un’unica soluzione, per chi decida di avvalersi del pagamento a rate, le scadenze sono così fissate:

  • prima rata: 2 settembre 2024;
  • seconda rata: 30 settembre 2024;
  • terza rata: 31 ottobre 2024;
  • quarta rata: 02 dicembre 2024.

Gli aumenti

«Rispetto al 2023 – spiega l’assessore De Grisantis – ci siamo trovati a dover gestire un aumento dei costi del servizio di 192.000 euro, determinato dall’adeguamento a livello nazionale e regionale dei prezzi di conferimento negli impianti che si occupano del trattamento dei rifiuti».

«Il criterio per ripartire questo incremento – prosegue l’assessore – è stato quello di tenere pressocché invariata la tassa per le utenze domestiche».
«Le attività produttive subiranno un aumento molto contenuto, ispirato al principio “chi più inquina, più paga”, ossia il contributo richiesto sarà commisurato alla quantità di rifiuti prodotta. In ogni caso – precisa – come già detto durante il Consiglio comunale, parliamo di incrementi che si quantificano in pochi euro al mese».

Qualche esempio

Per comprendere concretamente la consistenza degli aumenti del tributo, riportiamo alcuni esempi tratti dalle simulazioni di calcolo della Tari 2024.

Una casa di 50 metri quadri, in base al numero dei componenti del nucleo familiare, registrerà un risparmio medio di circa 40 euro rispetto a quanto pagato nel 2023.
Le abitazioni con una superficie di 100 metri quadri vedranno un aumento di qualche centesimo di euro, mentrequelle con superficie di 200 metri quadri, che si suppone siano in possesso di chi abbia una capacità reddituale medio-alta, avranno un incremento annuo compreso tra 70 e 95 euro, cioè dai 6 agli 8 euro in più al mese.

Per le attività produttive, invece, prendendo come campione la superficie di 100 metri quadri, un supermercato pagherà 88 euro in più nell’arco dell’anno, mentre una pizzeria avrà un aumento di 84 euro. L’incremento per la categoria“bar/pasticcerie” sarà di 72 euro, quello per parrucchieri/barbieri ammonterà a 49 euro, mentre la categoria “uffici e agenzie” verserà 6 euro in più.

In definitiva, per le attività produttive di 100 mq, l’incremento medio mensile rispetto al 2023 sarà pari a qualche euro.

«Questi chiarimenti – conclude De Grisantis – ci permetteranno di informare il cittadino e renderlo più responsabile e consapevole».   

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