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Turi 1980: il concittadino Sandro Pertini scrive alla piccola Letizia

Il ricordo commosso della bambina che scrisse al Presidente

Il 2 marzo 1980 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini venne in visita a Turi, nell’ambito del viaggio istituzionale programmato in Puglia.
In quella occasione, come ricordano le cronache ufficiali, Pertini ricevette la cittadinanza onoraria ed ebbe modo di visitare la cella in cui, durante il regime fascista, era stato rinchiuso assieme ad Antonio Gramsci.

Momenti indelebili nella storia della nostra comunità che per Letizia Valentini, all’epoca giovane scolara, hanno un valore ancora più significativo. La ragione è la stessa Letizia a raccontarla.

«Quando l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini venne in visita nel nostro paese, ero una bambina che frequentava la classe 3^ elementare. La nostra insegnante, Rosetta Carenza, ci preparò al meglio a questo evento, spiegandoci che veniva a Turi non solo il rappresentante di tutti gli italiani, ma un “soldato che aveva combattuto per la libertà, fino ad essere imprigionato”.

Ricordo la piazza gremita di gente. Io e la mia classe eravamo in un punto che non ci permise di vedere il suo arrivo, ma si percepivano la gioia e l’entusiasmo di tutti i presenti: sembrava una gran festa, per la presenza di una persona molto amata.

Letizia Valentini

Nei giorni seguenti, la mia insegnante ci invitò a scrivere le nostre impressioni su quella importante giornata; fu una specie di compito in classe nel quale, più che sulla descrizione degli eventi, mi concentrai sull’uomo Sandro e sulle emozioni provate nel ricordare la sua prigionia a Turi e il suo compagno di cella, Antonio Gramsci.

Penso che questo sia stato uno dei motivi per cui la mia insegnante volle mandare il mio lavoro al Presidente, ma non credo che lei si aspettasse una risposta. Di sicuro non me l’aspettavo io… mi sembra incredibile ancora oggi.

All’inizio, ricevevo complimenti da chiunque: per chi era a conoscenza di questa lettera, io ero (e dopo più di 40 anni, sono ancora) “la bambina che ha scritto al Presidente”. Io, invece, soprattutto crescendo e dopo aver preso una reale coscienza dell’importanza delle parole che Sandro Pertini mi ha dedicato, ero e sono “la bambina a cui il Presidente ha scritto”. Per quanto il mio compito fosse stato da 10 e lode, niente è lontanamente paragonabile al fatto che Sandro Pertini fosse arrivato a me ed io a lui».

La lettera del Presidente Pertini

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