NewsPolitica

Consiglio comunale, inizio ad “alta tensione”

Durante la discussione dei primi tre punti all’ordine del giorno, si registrano due “battibecchi” tra il sindaco e la minoranza

Il Consiglio comunale, svoltosi lunedì 22 luglio, si apre con la richiesta da parte del consigliere Mimmo Leogrande di rinviare la seduta, poiché la minoranza «non ha avuto accesso in tempo utile alla documentazione relativa all’Assestamento di Bilancio e della Salvaguardia degli equilibri». Visto che la scadenza della manovra è fissata al 31 luglio, rileva il consigliere, «ci sono i giorni utili per far fronte a questo inconveniente, riconvocando la Commissione, che abbiamo abbandonato ritenendo non ci fossero le condizioni per affrontare l’argomento all’ordine del giorno, e per fare il Consiglio rispettando i termini del Regolamento».
In seconda battuta, Leogrande chiede di leggere il contenuto del verbale della Prima Commissione, «affinché tutti i consiglieri abbiano contezza di quanto accaduto, senza polemica».

Pronta la replica del sindaco Giuseppe de Tomaso: «Mi spiace di non poter aderire alla sua proposta per varie ragioni. Una è che il tempo è un grande fattore della produzione: noi abbiamo necessità di fare presto anche per tutto quello che riguarda i provvedimenti in itinere. Un esempio è la necessità di rafforzare alcuni settori». Sottolineando che, a suo parere, «dal punto di vista procedurale è stato rispettato tutto», il primo cittadino sostiene che, «pur riconoscendo la frettolosità e la compressione temporale», ci sono stati «i tempi necessari per approfondire i dossier che stiamo esaminando oggi».

“Professionisti al Sud”, approvato all’unanimità

Concluso il dibattito preliminare, si entra nel vivo dei lavori consiliari con l’assessore Angelo Palmisano, chiamato ad illustrareil primo punto all’ordine del giorno: «la convenzione tra i Comuni di Turi e Sammichele circa l’utilizzo da parte dell’ente di un professionista per la rendicontazione dei progetti PNRR. È un provvedimento – spiega l’assessore – che è stato già presentato e che riproponiamo per avere personale in più. Abbiamo 100.000 euro da poter spendere per aiutare il funzionamento del nostro Ufficio Tecnico».

«Questo è un provvedimento che nasce nel 2022 e sono contento che si arrivi alla definizione di questa unità che, insieme alle altre, va a completare il team di professionisti che sta lavorando per i fondi PNRR» – evidenzia il consigliere Stefano Dell’Aera, domandando se si sia già pensato quale profilo professionale scegliere (ingegnere o contabile) e quale modalità di selezione seguire.

«Ci abbiamo pensato ma non possiamo dire nome e cognome» – risponde il sindaco.

«Siamo indirizzati verso un tecnico» – corregge il tiro l’assessore Palmisano, prima della votazione che vede la convenzione approvata all’unanimità.

Regolamento per le riprese del Consiglio “ritirato per approfondimenti”

Il secondo punto all’ordine del giorno, inerente il Regolamento per la disciplina delle riprese audiovisive delle sedute del Consiglio comunale e loro diffusione, viene ritirato poiché, come chiarito dal capogruppo di maggioranza Giannalisa Zaccheo, «richiede approfondimenti ed eventualmente un maggiore confronto in sede di Commissione».

Il primo “battibecco”

A questo punto si registra il primo “battibecco” – per citare il capogruppo di minoranza, Tina Resta: il sindaco vorrebbe passare subito alla votazione, la consigliera Resta, al contrario, rivendica «il diritto di parola, previsto da Regolamento su ogni punto iscritto all’ordine del giorno, anche se ritirato».

«Decido io» – ribatte secco il sindaco De Tomaso. «La conduzione spetta al presidente del Consiglio. Comunque, le concedo la parola».

Il capogruppo Resta, seppur interrotto più volte, alla fine fa mettere a verbale «la superficialità di provvedimenti inseriti all’ordine del giorno senza approfondimenti».

«Si contraddice – dichiara il primo cittadino rivolto al consigliere Resta – nel momento in cui rileva che esistono motivi di approfondimento e mancata chiarezza che rendono opportuno rivedere il regolamento. Tra l’altro, l’avvocato Giannalisa Zaccheo aveva detto in maniera molto chiara che sarebbe stato utile un confronto anche con l’opposizione».

Il chiarimento del capogruppo Zaccheo…

A puntualizzare le dinamiche che hanno portato al ritiro del Regolamento interviene il capogruppo di maggioranza Giannalisa Zaccheo, la quale spiega che, a causa di un imprevisto di lavoro, ha dovuto allontanarsi dalla Prima Commissione, conferendo delega al consigliere Paolo Tundo. «Nonostante questo impedimento, mi sono impegnata a ritornare in Commissione per tempo, proprio perché dovevo presentare degli emendamenti per rendere più chiaro il Regolamento».

«Il collega consigliere Leogrande – prosegue – ha impedito alla sottoscritta di parlare, minacciando di andare via. Siccome è un Regolamento che interessava il funzionamento del Consiglio e auspicavamo la collaborazione e condivisione di tutti, al fine di non esasperare i toni e gli animi, ho fatto un passo indietro».

«Ho invitato i consiglieri Dell’Aera e Leogrande a leggere insieme il Regolamento, ma questa cosa non è stata concessa. Se avessimo avuto la possibilità di leggere il Regolamento con serenità, senza questo astio e senza questa voglia di fare ostruzionismo, avremmo potuto riscontrare insieme eventuali modifiche, sempre con quello spirito di collaborazione che auspicate» – termina il capogruppo di maggioranza.

… e il secondo “battibecco”

Il consigliere Leogrande prenota il proprio intervento, ma è bruciato sul tempo dal sindaco De Tomaso: «Ai voti. Abbiamo finito la discussione. Decido io».

«Lei non decide un bel niente» – sbotta il consigliere Leogrande, che intende confutare la ricostruzione fornita dal capogruppo Zaccheo. In particolare, mette in chiaro che il ritiro del punto all’ordine del giorno è avvenuto solo dopo che il Regolamento «è stato letto parola per parola e ci si è resi conto che c’era qualcosa che non andava».
«Perché la consigliera Zaccheo dice che la Commissione in maniera strumentale non ha voluto leggere il regolamento?» – domanda retoricamente Leogrande, rinnovando la richiesta «di leggere il verbale della prima Commissione, perché i fatti sono importanti e non possono essere inventati così».

«Io non leggo il verbale e le dico soltanto che questo è un fatto puramente secondario ed effimero; recita la richiesta da me condivisa che bisogna rifare una considerazione su questo provvedimento. E quindi si va ai voti» – asserisce il primo cittadino, ponendo fine al dibattito.

Un ritiro e un rinvio

Il ritiro passa con i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari dell’opposizione.

Stesso esito ha la votazione del terzo punto all’ordine del giorno, il Regolamento per l’uso del marchio “La Faldacchea”, che – come relazionato dall’assessore Lilli Susca – viene rinviato, e non ritirato, in quanto «riteniamo che questo Regolamento, ereditato dall’Amministrazione uscente, abbia bisogno di una rilettura molto più attenta».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *