Il Cav. Natalino Ventrella ricorda Papa Francesco
“Nel cuore del 2013, un’eco di cambiamento risuonò nel mondo e io, testimone silenzioso, mi trovai al crocevia di un’energia nuova. Papa Francesco, appena asceso al soglio pontificio, emanava un’aura di umiltà e di rinnovamento, un vento leggero che spazzava via le polveri del passato. Il suo sguardo, profondo e penetrante, sembrava scrutare oltre le apparenze, alla ricerca di un’essenza nascosta, di una scintilla divina celata in ogni anima.
Due anni dopo, nel 2015, il destino mi condusse nuovamente al suo cospetto. Il tempo aveva intessuto una trama di eventi, e il suo magistero si era consolidato, come un albero che affonda le radici nella terra fertile della fede. In quel secondo incontro, percepii una vibrazione diversa, una sorta di consapevolezza matura, come se il Papa avesse abbracciato pienamente il suo ruolo di ponte tra il cielo e la terra.
Questi incontri non furono semplici eventi mondani, ma momenti di sospensione del tempo, in cui il velo dell’ordinario si assottigliò, rivelando un orizzonte più ampio. Mi chiesi, e mi chiedo tuttora, quale messaggio universale si celasse dietro quei gesti, dietro quelle parole. Forse, un invito a riscoprire la sacralità del quotidiano, a riconoscere la presenza del divino nelle pieghe dell’esistenza.
La figura di Papa Francesco, con la sua semplicità disarmante e la sua apertura al dialogo, rappresenta un’icona di transizione, un simbolo di speranza in un’epoca di incertezze. La sua voce, come un’eco antica, ci ricorda che la vera spiritualità non risiede nei fasti e nelle cerimonie, ma nella capacità di amare e di accogliere l’altro, di riconoscere la fratellanza che ci lega tutti, al di là delle differenze e delle apparenze.
E mentre il mondo continua il suo cammino, tra luci e ombre, il ricordo di quegli incontri rimane impresso nel mio cuore, come un sigillo indelebile, un invito a cercare la verità oltre i confini del visibile, a esplorare i sentieri inesplorati dell’anima, dove risiede il mistero più grande: il mistero dell’essere”.
Cav. Natale Ventrella

