La consigliera De Florio ‘diffida’ il Comune di Turi
Dopo oltre 14 mesi dalla richiesta di accesso agli atti, gli Uffici non hanno ancora risposto
Nell’ultima assise comunale del 29 novembre, la consigliera Teresita De Florio, con una sarcastica metafora sui tempi della gestazione animale, ha nuovamente denunciato l’incomprensibile lentezza della burocrazia del Comune di Turi nel garantire l’accesso agli atti: «Nonostante la formale richiesta – datata ben 433 giorni fa, pari a 14 mesi e mezzo – gli Uffici non hanno ancora “partorito” la risposta sull’ostensione dei documenti richiesti, inerenti i provvedimenti disciplinari nei confronti di alcuni dipendenti comunali» – asserisce la consigliera, informando la Segretaria comunale che «l’interrogazione sarà protocollata per conoscenza alla Prefettura di Bari e varrà come diffida».
In secondo luogo, la De Florio segnala alcuni «problemi relativi alle pratiche UMA. Diversi cittadini stanno ricevendo in questi giorni accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate». «Vorrei sapere il motivo, il periodo a cui si riferiscono e chi era il caposettore della Polizia Locale in quel periodo».
Dopo i chiarimenti sull’applicazione del regolamento per il lavoro agile applicato agli agenti della Polizia Locale, la consigliera riporta l’attenzione dell’assise su due sprechi delle risorse pubbliche: «l’acquisto dei droni (mai utilizzati e che non potranno più essere utilizzati, visto che l’agente che ha fatto il corso non è più in servizio) e l’acquisto di 600 contenitori per le mascherine, che dovevano essere distribuiti nelle scuole ma che sono rimasti sugli scaffali del Comando». Per i droni propone di «venderli in tempi stretti, prima che diventino desueti»; per i contenitori, invece, suggerisce di pensare ad un impiego alternativo.