Politica

La questione Tari ritorna in Consiglio

Durante il dibattito, la maggioranza ha chiarito la necessità degli aumenti della tassa rifiuti, consistenti “in pochi euro”

Nell’ultima parte del Consiglio comunale dello scorso 22 luglio, si ritorna a parlare dell’incremento della Tari (tassa sui rifiuti).

A riprendere il tema è l’assessore Vito Nicola De Grisantis che, dando lettura della fonte normativa (l’art. 187 del TUEL), ribadisce l’impossibilità di «utilizzare la quota libera dell’avanzo di amministrazione per coprire il maggior costo della tassa sui rifiuti, poiché è un aumento permanente e non occasionale».

Cogliendo la palla al balzo, il consigliere di minoranza Imma Bianco chiama in causa il dott. Filippetti, Responsabile del Settore Economico-Finanziario,chiedendo se fosse tecnicamente possibile usare l’avanzo di bilancio per «agevolare i commercianti che hanno subito l’aumento della Tari».

Il dott. Francesco Filippetti risponde che esistono due scuole di pensiero contrapposte: una parte della dottrina consente l’impiego dell’avanzo di amministrazione per riduzioni o agevolazioni Tari; un’altra parte lo esclude, richiamando la legge istitutiva del tributo.

«Quindi entrambe le posizioni sono ammissibili, ma la politica ha deciso di aumentare le tariffe» – tiene il punto la consigliera Bianco.

Lilli Susca: “Dobbiamo governare con buonsenso e criterio”

La minoranza abbandona l’aula; tuttavia, la discussione prosegue con l’intervento dell’assessore Lilli Susca: «Coprire l’incremento Tari con l’avanzo di amministrazione sarebbe stata una scelta “ruffiana”».  «Avremmo raccolto il consenso immediato da parte della popolazione, ma non avremmo risolto il problema, poiché l’aumento dei costi rimarrà anche il prossimo anno». Inoltre, «avremmo impiegato cifre spendibili per l’acquisto di opere e servizi a vantaggio di tutta la cittadinanza». «Dobbiamo governare con buonsenso e criterio, senza la volontà di attirare su di noi la benevolenza, anche guadagnata con eccessiva semplicità».

Giannalisa Zaccheo, “inutili e imprudenti” le agevolazioni ‘una tantum’

Prende la parola il capogruppo di maggioranza, Giannalisa Zaccheo, precisando che è stata esaminata la possibilità di utilizzare l’avanzo di amministrazione per adottare delle agevolazioni ‘una tantum’. Tuttavia, si è riscontrato che «sarebbero stati interventi che avrebbero determinato per ogni contribuente una riduzione dell’aumento di qualche decina di euro, a fronte di un impegno di spesa di centinaia di migliaia di euro». Considerando che l’aumento è di pochi euro nell’arco dell’anno, «non abbiamo ritenuto responsabile utilizzare una somma importante, che sarà impiegata per interventi che hanno un senso e un interesse collettivo». Si aggiunga che, «alla luce del parere del Revisore, usare l’avanzo di amministrazione avrebbe esposto la tenuta dei conti ad un rischio non indifferente».

De Grisantis: “Pensiamo alle future generazioni, non alla politica dei like”

«Mi associo all’intervento dell’assessore Susca» – dichiara l’assessore De Grisantis, anticipando la decisione di “bloccare” l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione fin quando gli Uffici non avranno verificato la reale entità dei residui attivi, ossia dei crediti che l’Ente dovrebbe incassare, che ammontano a 12 milioni di euro.
«Provate ad immaginare se parte di quei 12 milioni non fosse più esigibile perché prescritta, si andrebbe sotto. E, dato che quel 1 milione e 600 mila euro è frutto anche dei residui attivi, tutto il Consiglio ha il dovere di essere prudente» – ammonisce, invitando a «pensare alle future generazioni, non al consenso immediato o alla politica dei “like”. Bisogna essere amministratori seri sempre e guardare avanti con autorevolezza».
L’assessore, inoltre, chiarisce un altro punto saliente della vicenda: in virtù di una sentenza della Corte di Stato, ogni Comune pugliese deve corrispondere ai titolari degli impianti privati l’adeguamento delle tariffe di conferimento dei rifiuti per gli anni dal 2020 al 2023. Per il Comune di Turi il “debito” è di 200.000 euro che, «grazie all’azione di mediazione dell’ANCI Puglia e dell’AGER» pagheremo in 4 rate. «Quindi già sappiamo che il prossimo anno avremo altri 50.000 euro da coprire quale prima rata».

Angelo Palmisano: “Allusioni strumentali sulla riduzione applicata ai B&B”

L’assessore Angelo Palmisano approfitta per spegnere sul nascere «le allusioni strumentali sulla riduzione applicata ai B&B. I B&B vengono per natura assimilati a civili abitazioni e si applica l’aliquota variabile massima (pari a 6 unità). Purtroppo il Regolamento che abbiamo approvato pochi mesi fa, partorito dalla Giunta Resta, non contempla la distinzione tra B&B e civile abitazione». «Nel prossimo Regolamento Tari sarà nostra responsabilità prevedere questa distinzione».

«Gli incrementi che ci saranno sulle abitazioni sono di qualche euro all’anno. Per le attività commerciali parliamo di qualche euro al mese. È proprio necessaria una battaglia per una manciata di euro in un anno?» – stigmatizzal’assessore De Grisantis.

Sindaco De Tomaso: “È un problema nazionale e, per Turi, anche regionale”

A tirare le somme arriva la dichiarazione del sindaco Giuseppe De Tomaso, il quale mette a fuoco il motivo di fondo degli aumenti Tari, che è un «problema nazionale e, per Turi, anche regionale». Difatti, «in Puglia mancano discariche e termovalorizzatori. La Regione doveva fare 2 o 3 discariche, poi i progetti si sono bloccati per varie ragioni. Nel frattempo, continua ad aumentare la massa di produzione dei rifiuti e bisogna rivolgersi ai privati, che naturalmente bussano sempre più a denari. In più, è accaduto che la giustizia amministrazione, attraverso una sentenza del Consiglio di Stato, ha riconosciuto che bisogna passare alla logica preziaria e abbandonare quella tariffaria».
«È un problema serissimo perché non si vede all’orizzonte la soluzione, che è quella della costruzione di discariche o termovalorizzatori». «Tutto il resto – conclude il primo cittadino – è demagogia, fumo negli occhi, campagna elettorale che non finisce mai».

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