Politica

L’ultimo Consiglio comunale del 2022

La maggioranza, in difficoltà numerica, approva una variazione d’urgenza da un milione e mezzo di euro, la ricognizione delle società partecipate e le modifiche al Regolamento Tari

Nella mattinata del 30 dicembre si è celebrato l’ultimo Consiglio comunale del 2022, che, a più riprese, ha certificato la “non autosufficienza” del governo cittadino. L’ennesima assenza della consigliera Tiziana Di Bari, infatti, ha obbligato la maggioranza a contare sull’appoggio della minoranza, ora per mantenere il numero legale in aula, ora per approvare provvedimenti decisivi per la cittadinanza, come il tronco fognario in via Federico II su cui ci soffermeremo oltre.

Oneri di urbanizzazione, variazione da un milione e mezzo di euro

Venendo alla cronaca dei lavori consiliari, dopo le comunicazioni del sindaco, sfociate in un serrato dibattito sulla struttura di accoglienza per i lavoratori stagionali, l’assise licenzia a maggioranza la variazione d’urgenza al Bilancio di previsione dell’importo di 1.517.900 euro.

Su richiesta del responsabile del Settore Urbanistica – spiega l’assessore Graziano Gigantelli – è stato istituito il capitolo in entrata per la riscossione degli oneri di urbanizzazione passati, stimando un introito da parte dell’Ente di 1.510.000 euro; somma prudenzialmente inserita nel Fondo Crediti di dubbia esigibilità. I restanti 7.900 euro sono serviti a onorare il pagamento delle rate in scadenza dei mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti (1.900 euro) e ad acquistare nuovi pc (6.000 euro).

Palmisano: “Oneri sovrastimati” – «Il dato che balza all’attenzione – interviene il consigliere Angelo Palmisano – è il milione e mezzo di euro che l’Ente ipotizza di incassare dall’accertamento che gli Uffici stanno facendo sui vecchi permessi a costruire». Una previsione sovrastimata a parere del consigliere: «Ho il timore che vari accertamenti saranno privi di consistenza e in molti casi il Comune dovrà restituire e non incassare».

«Le perplessità sono legittime – replica il sindaco, precisando che la revisione delle procedure di rilascio dei permessi a costruire rinvenienti dal passato «è un atto dovuto, richiesto anche dalla Corte dei Conti, che risulta molto complesso e farraginoso: essendo pratiche datate, diventa complicato recuperare il supporto documentale dei versamenti fatti dall’utente e verificare la correttezza degli oneri».

Zaccheo: “In Commissione nessuno sapeva nulla” – «Ancora una volta, veniamo in Consiglio impreparati» – annota la consigliera Giannalisa Zaccheo, rimarcando che «nel corso della prima Commissione abbiamo chiesto spiegazioni sull’oggetto di questa variazione e non ci è stata data risposta». «Eppure – sottolinea – il provvedimento è stato oggetto di una delibera di Giunta».

Ricognizione sulle partecipate

Il secondo punto all’ordine del giorno esamina la ricognizione periodica delle partecipazioni pubbliche detenute direttamente dal Comune di Turi: “Patto Territoriale Polis” (partecipata al 6,85%), “GAL Terra dei Trulli e di Barsento” (partecipata al 2,15%) e “ASMEL Consortile srl” (partecipata con una percentuale dello 0,30). «Alla luce degli accertamenti eseguiti dal Settore Economico-Finanziario – commenta l’assessore Gigantelli – si prende atto che non è necessario alcun piano di razionalizzazione».

I dubbi su Asmel – Apre il confronto in aula, il consigliere Angelo Palmisano, il quale rinnova le perplessità di continuare ad aderire ad Asmel, giacché varie sentenze hanno statuito che la società consortile può operare solo come centrale di committenza ausiliaria.

Sul punto il vicesindaco Dell’Aera anticipa che «Turi, come tutti gli altri Comuni, nelle prossime settimane si dovrà dotare di una centrale di committenza per i progetti Pnrr, aderendo a quella predisposta dalla Regione Puglia o a quella della Città Metropolitana». «Si sta comunque valutando di mantenere la partecipazione ad Asmel – aggiunge – poiché, a fronte di 1.500 euro annui, fornisce importanti servizi di formazione del personale».

La consigliera Zaccheo invita a dedicare in Commissione «più tempo e attenzione all’illustrazione dell’analisi complessiva dell’assetto delle partecipate, per non venire in Consiglio a fare solo un atto formale».

A cosa è servito il GAL? – Il consigliere Onofrio Resta, invece, si concentra sul GAL, chiedendo un consuntivo dell’attività svolta e se il Comune di Turi sia parte del Consiglio di Amministrazione (CdA).

L’assessore Fabio Topputi conferma che il nostro Comune ha partecipato ad entrambi gli avvisi emanati dal GAL, presentando la progettazione relativa all’ex Cimitero dei Colerosi e ricevendo un finanziamento per l’acquisto di un pulmino elettrico.

A chiarire i dubbi sul CdA ci pensa il vicesindaco Dell’Aera: «Nei due precedenti Consigli di Amministrazione Turi è stato rappresentato; per un discorso di rotazione, si è ritenuto opportuno dare spazio agli altri Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti (Alberobello e Sammichele). Questo non esclude che Turi possa e debba incidere sugli indirizzi delle attività del GAL».

Modifica del Regolamento Tari

Il primo blocco dei lavori consiliari si chiude con la votazione dell’adeguamento del Regolamento della Tassa sui rifiuti (Tari) alle disposizioni impartite da Arera attraverso il Testo Unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani (in vigore dal 1° gennaio 2023).

«Per snellire il Consiglio – fa notare il consigliere Onofrio Resta – quando ci sono provvedimenti tecnici, che sono previsti per legge e non prevedono dibattiti politici, si utilizzino le Commissioni».

«Apprendiamo ora che l’integrazione è un atto dovuto, ma in Commissione non è emerso» – polemizza la consigliera Zaccheo, annunciando l’astensione del Gruppo Misto.

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