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“MAFIA NOSTRA”

“Le mafie in terra di Bari: le Istituzioni si incontrano”. Il 18 luglio, a Turi, appuntamento da non perdere in Piazza Orlandi

Giovedì 18 luglio, alle ore 20.00, Piazza Silvio Orlandi ospiterà l’evento culturale «“Mafia Nostra”, le mafie in terra di Bari. Antiche e nuove dinamiche: le Istituzioni si incontrano».

L’incontro, patrocinato gratuitamente dal Rotary Club Putignano Trulli e Grotte, è organizzato da Stefano de Carolis, autore del saggio “L’Infame Legge, storia della camorra in Puglia”, edito da Giazira Edizioni. 

Il nitido e inquietante ritratto delle origini della camorra in Puglia, documentato nel libro di de Carolis, sarà il punto di partenza del confronto tra il prestigioso parterre di relatori.

Dopo i saluti di Giuseppe De Tomaso, sindaco del Comune di Turi, e di Michele Longo, Presidente Rotary Club Putignano “Trulli e Grotte”, interverranno Angela Tomasicchio, avvocato generale presso la Procura Generale della Corte d’Appello di Bari; Alfonso Orazio Maria Pappalardo, Presidente del Tribunale di Bari; Ciro Angelillis, Procuratore Aggiunto presso la Procura della Repubblica di Bari, Giovanni Signer, Questore di Bari, e Stefano de Carolis, autore. L’incontro sarà moderato da Chiara Spagnolo, giornalista del quotidiano “la Repubblica”.

«Come anticipato nel sottotitolo della serata – commenta Stefano De Carolis – si inizierà argomentando la criminogenesi e le antiche dinamiche delle organizzazioni mafiose pugliesi, per poi ampliare la discussione alle attuali dinamiche delle mafie di Puglia. È palese, infatti, che lo stereotipo socio-culturale della mafia con la coppola e la lupara, o con il cappello alla sgherra e il camuffo legato al collo, sia evoluto nell’immagine ben più complessa di una “mafia imprenditrice”».

«Il “nuovo volto” della criminalità organizzata, affermatosi a partire dagli anni Settanta, si presenta come una perversa struttura tentacolare capace di infiltrare silenziosamente il mondo della politica, degli appalti e della pubblica amministrazione. Oggi – riflette de Carolis – la disponibilità delle nuove tecnologie e competenze ha consentito di raffinare ulteriormente il “modello di business” mafioso, rendendo più semplice interagire in contesti economico-finanziari di altissimo rilievo e reinvestire nei mercati nazionali ed esteri gli ingenti capitali accumulati con le illecite attività».

«L’industria del turismo, l’edilizia sostenibile, la valorizzazione dei rifiuti unita alla frontiera degli incentivi per le nuove energie rinnovabili (la cosiddetta eco-mafia) sono solo alcuni dei settori strategici su cui la criminalità organizzata ha esteso la propria struttura tentacolare, accaparrandosi il fiume di denaro proveniente dai fondi europei o da altre forme di finanziamento pubblico».

«Anche in Puglia – chiosa de Carolis – le mafie hanno sviluppato e affinato l’attitudine ad operare nel mondo imprenditoriale, inquinando l’economia legale. Come documentano le varie inchieste coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, le consorterie criminali hanno dimostrato l’abilità di infiltrare il tessuto economico e produttivo sano, avvalendosi di insospettabili imprenditori, professionisti compiacenti e persino di esponenti degli apparati istituzionali locali».

L’evento è accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Bari ai fini del conseguimento dei crediti formativi.

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