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Premiazione nel Carcere di Turi: un tributo alla memoria di Antonio Gramsci e alla forza delle giovani voci

Un evento di straordinario significato e profonda riflessione ha avuto luogo nella Casa di reclusione di Turi il 15 maggio, un momento che ha toccato il cuore e l’anima di tutti i presenti. Si è svolta con grande emozione la cerimonia di premiazione della Seconda Edizione del Concorso Nazionale “Caro Antonio, ti scrivo”, un appuntamento che ha saputo incarnare l’essenza stessa della memoria e della cultura.

Questa manifestazione, ideata con il duplice scopo di onorare e celebrare la straordinaria figura di Antonio Gramsci, ha coinvolto studenti, detenuti e personalità di spicco del mondo culturale, tutti uniti in un’unica visione: esplorare e confrontarsi su un tema universale – “Prigionia e Libertà” – attraverso il potente mezzo della scrittura.

La scelta di svolgere l’evento all’interno di un carcere non è stata affatto casuale: tra quelle mura, Gramsci trascorse alcuni degli anni più determinanti della sua vita e del suo pensiero. Fu proprio lì, tra le sfide della detenzione, che egli affrontò con fermezza, intelligenza e coraggio le prove più dure, lasciando un’eredità indelebile. La cerimonia ha così assunto un valore simbolico e profondo, trasformandosi in un vero e proprio crocevia tra memoria, cultura e speranza, un momento di rinascita e di rinnovato impegno verso i valori di libertà e giustizia.

La cerimonia si è tenuta presso la Sala Pertini grazie all’iniziativa della dottoressa Nicoletta Siliberti, direttrice della Casa di reclusione, da sempre impegnata a favorire il dialogo tra il carcere e il territorio. All’evento hanno preso parte il sindaco, dott. Giuseppe De Tomaso, e la dirigente scolastica dell’I.I.S.S. Pertini Anelli Pinto, dottoressa Carmela Pellegrini, accompagnata da una delegazione di docenti e studenti. Presenti anche gli studenti dell’I.C. Resta De Donato Giannini, accompagnati dalle rispettive docenti.

Il concorso, rivolto a studenti provenienti da diverse scuole e sezioni carcerarie italiane, ha raccolto oltre 150 racconti. Tra questi, la giuria ha selezionato i finalisti che si sono distinti per la profondità emotiva e la capacità di riflessione. Le opere sono state esaminate in forma anonima da una commissione presieduta dal noto giudice e scrittore Gherardo Colombo, che ha sottolineato l’importanza del contenuto e del messaggio trasmesso.

Tra i protagonisti della giornata, spiccano i vincitori turesi per la categoria scuola secondaria di II grado, afferenti all’I.I.S.S. Pertini Anelli Pinto:

  • Giusy Matullo (3C), con “L’inganno della nebbia”
  • Carmen Spinelli (3C), con “Il sogno di Matteo”
  • Giada De Tomaso e Annalisa Gazzilli (3C), con “La rosa di vetro”
  • Gennaro Poliseno (2A), con “La libertà di Luca”
  • Mino (5A sez. Carceraria), con “Anche se ho un sogno… Casa!”

I loro racconti, intrisi di emozioni e riflessioni personali, hanno commosso la giuria e il pubblico presente, dimostrando come la scrittura possa essere uno strumento di liberazione e confronto anche in contesti difficili.

Una menzione speciale va all’associazione Didiario – Suggeritori di Libri e, in particolare, ad Alina Laruccia, ideatrice e promotrice del concorso, nonché figura centrale nell’ideazione di percorsi culturali che, attraverso la lettura e la scrittura, incidono profondamente sul territorio. Il suo impegno instancabile nel diffondere la cultura come strumento di crescita individuale e collettiva rappresenta un esempio concreto di come la bellezza possa generare pensiero, confronto e consapevolezza.

La presenza di personalità di spicco in qualità di giurati, quali Rosy Paparella e Luca Paulesu, nipote di Antonio Gramsci, ha conferito ulteriore valore all’evento, sottolineando l’importanza di mantenere viva la memoria del pensatore e di promuovere giovani talenti capaci di interpretare le sfide del nostro tempo.

Nonostante i racconti siano stati selezionati tra oltre 150 elaborati provenienti da tutta Italia, sorprendentemente sono stati scelti i partecipanti di Turi, una scelta che testimonia la qualità e la profondità del lavoro svolto dai giovani studenti locali.

L’evento si è concluso con un forte messaggio di speranza e impegno: anche nei momenti di prigionia, la libertà di pensiero, di scrittura e di espressione può trovare spazio, alimentando sogni e desideri di un futuro migliore. Una giornata che ha dimostrato come la cultura sia un ponte tra passato e presente, tra memoria e speranza.

Prof.ssa Valentini Anna Rita
Referente sezione carceraria
II.SS. Pertini Anelli Pinto

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