NewsPolitica

“Un’Amministrazione senza volontà politica”

Dal “Progetto Gramsci” a Palazzo Marchesale, dalla Casa della Salute al problema dei passaggi a livello. Il consigliere Tundo ripercorre le “occasioni perse” per “inerzia o superficialità” della Giunta Resta

Nell’ultimo Consiglio comunale si è ritornati a parlare del “Progetto Gramsci”. Sull’argomento il consigliere di minoranza Paolo Tundo ha voluto chiarire la propria posizione.
«Partendo dal presupposto che l’opera doveva essere collocata su suolo pubblico – precisa – l’Amministrazione Resta avrebbe dovuto chiedere al Ministero di Giustizia se fosse possibile superare gli ostacoli riscontrati nella progettazione originaria, presentando un nuovo progetto compatibile con le norme e le prescrizioni ricevute».

«È mancata la volontà politica: ripercorrendo gli atti consiliari, posso affermare con certezza che l’intera vicenda andava gestita molto meglio. Invece – evidenzia Tundo – abbiamo perso tre occasioni in un solo colpo: la valorizzazione della storia che lega Gramsci e Turi, l’opportunità turistico-culturale che tale operazione avrebbe aperto e la riqualificazione della nostra Villa comunale».

Passaggi a livello, “un altro treno perso…”

«La stessa inerzia – prosegue il consigliere – c’è stata per il problema dei passaggi a livello. Per ben due volte, nei Consigli comunali di settembre 2021 e maggio 2022, ho invitato il sindaco a interessarsi alla possibilità di realizzare dei sottopassi attraverso i fondi Pnrr. Mi è stato risposto che non era un’opzione tecnica valida per Turi e che i cittadini del Comune di Castellana Grotte, dove questo tipo di opera era stata ultimata, erano insoddisfatti. È il caso di dire che, oltre a quello del “Progetto Gramsci”, abbiamo perso un altro treno…».

Palazzo Marchesale, “un capolavoro di superficialità”

«Identico atteggiamento si riscontra anche nelle opere pubbliche. Un esempio – argomenta Tundo – sono i lavori dell’area antistante Palazzo Marchesale, dove abbiamo l’ennesimo capolavoro di superficialità».
«Con un’adeguata campagna di informazione – riflette – si sarebbero evitate le reazioni indignate dei cittadini di fronte al taglio dei pini e allo smantellamento della villetta, così come si sarebbe evitato di dover correre ai ripari, inseguendo la Soprintendenza, alla luce della segnalazione di Stefano de Carolis, anche lui ignaro di questa progettazione fino a pochi giorni prima l’apertura del cantiere. Evidentemente, il sindaco o chi per lei ha pensato che fosse giusto tenere la cittadinanza all’oscuro di tutto».

«Ora – chiosa – ritengo doveroso che la politica si impegni a trovare il giusto compromesso tra l’importanza di tutelare la nostra storia, valorizzando i camminamenti, e la necessità di riqualificare l’area».

A proposito della ricostruzione di Stefano de Carolis, Tundo aggiunge una sua reminiscenza personale: «Avevo 15 anni e, insieme a Gino Maiuro (figlio del guardiano di Palazzo Marchesale), abbiamo percorso un tratto di uno di quei camminamenti sotterranei. Ricordo che, a destra del portone di ingresso, c’era una porta che conduceva nella cantina; qui si trovava una botola dalla quale si accedeva a questo cunicolo. Un’altra botola era presente dove c’era l’ex falegnameria di piazza Colapietro (a sinistra rispetto al portone d’ingresso del Palazzo)».

Casa della Salute, l’ultima chance

Un’ulteriore nota di biasimo il consigliere di minoranza la riserva alla saga della “Casa della Salute”: «All’inizio di questa consigliatura – spiega – ho segnalato che per realizzare un poliambulatorio a Turi bisognava cedere all’ASL l’area di via Conversano (dove un tempo sorgeva l’Ospedale). Avendo seguito personalmente il progetto come assessore alla sanità durante l’Amministrazione Gigantelli, ho dato la mia disponibilità ad interfacciarmi con i vertici dell’ASL per trovare un terreno comune di dialogo e definire una volta per tutte la questione. Il sindaco ha fatto orecchie da mercante ed oggi Turi rischia di essere l’unico Comune a non avere una struttura medica polifunzionale».

«Abbiamo ancora un’ultima chance. Nell’incontro che, assieme ai colleghi di minoranza, ho avuto con i referenti del nostro Distretto Sanitario, sono stato rassicurato sulla possibilità di rientrare nel finanziamento, a patto di cedere l’ormai famosa area dell’ex Ospedale, dove l’ASL si impegnerebbe a costruire a costo zero il nuovo polo sanitario» – conclude Tundo, rinnovando l’appello al sindaco a prendere di petto la situazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *