IMU agricola, disputa finalmente risolta
Antonio Tateo ricostruisce i punti chiave della vicenda, smontando polemiche e interpretazioni errate
«Caso IMU agricola. Tutto come prima. Non cambia nulla. Continueranno a pagare solo i proprietari i cui terreni agricoli rientrano nei fogli di mappa 1, 2, e 6. Tutti gli altri no». Con queste parole, pubblicate sui social lo scorso 1° gennaio, il sindaco Giuseppe De Tomaso ha messo fine alla lunga disputa sull’IMU agricola, che si trascinava dal 2023.
Per approfondire il tema abbiamo intervistato Antonio Tateo, cultore in materia tributaria, già assessore al Bilancio e tra i promotori del Comitato Aree Edificabili.
«L’affermazione del sindaco – spiega Tateo – giunge a seguito di una nota della Regione Puglia del 30 dicembre 2024 nella quale si esplicita che le determinazioni della stessa Regione (prese in esame dall’Ufficio Tributi del Comune di Turi per gli avvisi di accertamento IMU agricola notificati) non sono da applicare per l’esenzione dall’IMU agricola, in quanto nelle stesse non vi è mai un rinvio esplicito all’art. 15 della legge 984 del 1977, che costituisce il punto di riferimento per l’esenzione ai fini ICI (all’ora) e ai fini IMU (oggi)».
Qual è stato l’impatto di questa nota sull’interpretazione precedente?
«La nota del sindaco spazza in modo definitivo la tesi sostenuta sin dal 22 giugno 2023, in base alla quale la Regione Puglia, con atti del 2016 e successivi, aveva adottato nuove riclassificazioni dei Comuni esenti da pagamento dell’IMU agricola ai sensi dell’art. 15 della legge n. 984/1977.
Se alla nota regionale aggiungiamo quella del Ministero dell’Economia e delle Finanze, giunta a luglio 2024 in risposta al quesito posto dallo stesso Comune di Turi, diventa palese che ogni riserva avrebbe potuto e dovuto sciogliersi».
Ci sono altri elementi a supporto di questa tesi?
«Certamente. In primis, l’invito del 29 marzo 2024 da parte del Garante del Contribuente per la Puglia (chiamato da me ad intervenire ai sensi dello Statuto dei diritti del contribuente) ad annullare in autotutela gli avvisi di accertamento, inerenti l’IMU agricola, inviati ai contribuenti per l’anno 2018 e di conseguenza anche quelli del 2019.
In secondo luogo, giova citare una sentenza della Corte di Cassazione – Sezione Tributaria (la numero 9491 del 22 aprile 2009) in cui vengono confermati gli stessi principi sanciti dal MEF nella sua nota e cioè che “non vi è corrispondenza, come invece il Comune di Turi riteneva nel quesito postogli, tra terreni che beneficiano delle agevolazioni, previste ad altri fini, nella specie quelle contributive INPS ecc.., e terreni che beneficiano dell’esenzione IMU”».
Qual è il quadro attuale?
«Secondo l’Ufficio INPS provinciale, da me interpellato a gennaio 2024, i terreni agricoli soggetti al pagamento dell’IMU nel Comune di Turi sono limitati ai fogli di mappa 1, 2 e 6, se non sono posseduti da coltivatori agricoli professionali o coltivatori diretti».
La questione IMU agricola ha suscitato molte discussioni. La sua opinione su quanto è stato detto in Consiglio comunale e sulla stampa?
Si è detto “di tutto e di più”, spesso senza approfondire la problematica. Molte affermazioni sono state fatte senza cognizione di causa, alimentando la confusione. In Consiglio comunale e sui media sono emerse dichiarazioni come “presunte irregolarità e decisioni prese in assenza di un chiaro indirizzo politico” o “gestione arbitraria”. Il capogruppo di minoranza, la consigliera Resta, ha anche affermato che “la giunta avrebbe dovuto prendere atto formalmente delle risposte ricevute e procedere con un atto deliberativo chiaro”. Ed ancora: “non esiste che un capo settore si alza la mattina e decida da solo di avviare i pagamenti”; “non si può ignorare il confronto con i sindacati di categoria che già in passato avevano sollevato dubbi su queste interpretazioni”; “non possiamo permetterci di votare decisioni che lasciano più domande che risposte”.
Ritenendo queste affermazioni incoerenti e improvvide rispetto al ruolo ricoperto nel 2023 dalla protagonista che le ha profferite in Consiglio comunale, stendo un velo pietoso e le classifico come sterile strumentalizzazione ed inconcludente propaganda politica.
Anche altre interpretazioni scritte sui giornali e su documenti pubblici, pur essendo più tecniche, hanno ugualmente alimentato la confusione. Ad esempio, si è detto che l’esenzione IMU per il 2018 era stata riconosciuta ai terreni agricoli ricadenti nelle zone delimitate dalla Regione Puglia nel 2016, basandosi su una presunta correlazione con le agevolazioni contributive Inps. Oppure si è sostenuto che il diritto comunitario “prevalga quasi integralmente” nell’ambito delle esenzioni agricole.
Tali interpretazioni, pur rispettabili, sono inesatte e soprattutto non pertinenti e sostenibili con dati di fatto oggettivi. Sono state smentite, lo ribadisco, dai documenti ufficiali sopra citati ed in particolar modo dall’ultima lettera della Regione Puglia, che ha messo una pietra tombale su tutte le interpretazioni estemporanee.
Si è sostenuto che l’Amministrazione comunale dovrebbe comunicare ai cittadini che “si tratta di una rettifica normativa e non di un nuovo tributo”, spiegando che “l’IMU sostituisce l’IRPEF per i terreni agricoli in questione”.
«Questa dichiarazione è senza alcun pregio e valore, in quanto priva di ogni fondamento logico e giuridico/tributario. Infatti, l’IMU (se dovuta) è un tributo che riguarda il possesso del terreno agricolo, mentre l’IRPEF si applica al reddito agricolo (eventuale) derivante dall’attività svolta sul terreno.
Non tocca al contribuente o al Comune stabilire se pagare l’IMU o l’IRPEF, sono due cose diverse, il loro pagamento o l’esenzione dipende da caso a caso ed è regolata dalla normativa fiscale e tributaria in vigore».
Si può ritenere definitivamente conclusa questa controversia o sono prevedibili ulteriori evoluzioni?
«Essendomi occupato di IMU agricola sin dagli ultimi mesi del 2023, la mia opinione e che non credo servano altre risposte precise in merito alla problematica e alla soluzione definitiva di questa disputa interpretativa. La soluzione è già nelle carte e nelle risposte avute finora e sopra riportate.
La linea interpretativa, circa l’individuazione dei fogli di mappa esenti dal pagamento dell’IMU agricola seguita nel corso degli anni da tutti i Responsabili del Servizio Tributi del Comune di Turi, risulta pertanto corretta e confermata dai documenti sopra citati e trova conforto anche nella linea interpretativa seguita dai responsabili dei Comuni della Provincia di Bari».
Per concludere, cosa suggerisce ai cittadini che hanno ricevuto o che in questi giorni si vedranno notificare un avviso di accertamento per IMU agricola?
«Certamente di non scoraggiarsi e di avere fiducia, in quanto se i loro terreni non appartengono ai fogli di mappa 1, 2 e 6 non devono pagare nulla per l’IMU agricola. A mio parere, però, dovrebbero presentare istanza al Comune in carta semplice per ottenere l’annullamento in autotutela dell’avviso di accertamento per l’IMU agricola, in applicazione dello statuto dei diritti del contribuente e del regolamento generale delle entrate comunali. A meno che non intervenga un auspicabile provvedimento di annullamento in autotutela collettivo degli avvisi di accertamento per l’IMU agricola da parte del responsabile e un avviso pubblico per tutti gli interessati».