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Tassa Rifiuti, approvate le tariffe corrette

Sindaco De Tomaso : “Mi prendo la mia parte di responsabilità”. Leogrande: “Questa delibera è un pasticcio”.

Il Consiglio comunale, riunitosi lo scorso 30 settembre, ha approvato con i voti della maggioranza la rettifica dell’allegato 3 della delibera del 19 luglio, rideterminando in misura corretta le somme che i contribuenti turesi dovranno pagare per la tassa rifiuti 2024.

L’argomento è stato introdotto dall’assessore al Bilancio, Nicola De Grisantis: «Per mero errore materiale l’allegato 3 non è conforme al dettato deliberato il 19 luglio scorso. Questo errore materiale ha portato a consegnare delle cartelle di pagamento non corrette, generando disorientamento tra i contribuenti. Disorientamento per il quale mi scuso, anche se non vi è una responsabilità diretta».

“Penalizzate le famiglie”

Il dibattito si apre con l’intervento del capogruppo di minoranza, la consigliera Tina Resta, la quale sottolinea che nella nuova delibera «si riscontra un aumento della somma che sarà pagata dalle utenze domestiche e un abbassamento, seppur non rilevante, della quota imputata alle utenze non domestiche». «Una variazione di cui non c’è traccia nella delibera che stiamo per approvare e che viene meno al presupposto, più volte ribadito, di voler “alleggerire” le famiglie, che avrebbero pagato pochi euro in più, e spalmare il rincaro sulle attività commerciali».

“Questo provvedimento è un pasticcio”

«Con questa nuova determinazione – incalza più tardi il consigliere Mimmo Leogrande – le utenze domestiche sopporteranno non soltanto l’aumento di 192.000 euro stabilito da Ager, ma, per tutta questa confusione che si è creata, si troveranno a pagare ulteriori 11.000 euro presi dalle utenze non domestiche».

«Questo provvedimento – affonda – è un pasticcio, perché contraddice l’intenzione politica dell’Amministrazione di far ricadere gran parte dell’aumento della Tari sulle utenze non domestiche».

Il dott. Francesco Filippetti, responsabile del Settore Economico Finanziario, spiega che «la suddivisione tra utenze domestiche e non domestiche rimane invariata. Tuttavia, in seguito all’inversione tra quota fissa e variabile, applicando la formula e i parametri già deliberati, si creano delle variazioni negli importi da corrispondere».

Di chi è la responsabilità?

La seconda criticità sollevata dalla minoranza è l’assenza di un atto formale in cui la ditta che ha elaborato le cartelle esattoriali si assuma la responsabilità dell’errore.

Sul punto, il sindaco Giuseppe De Tomaso replica che «c’è stata un’interlocuzione verbale e poi c’è stato un passaggio scritturale da parte della ditta, in cui si annunciava che si sarebbe sobbarcata l’onere dei costi supplettivi che ne sarebbero derivati»

In merito al termine “responsabilità”, il primo cittadino ritiene che sia «eccessivo in un consesso politico» e inquadra la vicenda «nell’ambito del concetto giuridico dell’autotutela, previsto quando un’Amministrazione si trova nella condizione di dover rettificare un errore che non è riconducibile ad una propria decisione, ma è dipeso da un collaboratore esterno».

“Responsabilità implicita”

La risposta del sindaco non convince il consigliere Leogrande, che interpella il Segretario Comunale:

«Può una ditta accollarsi i costi di un errore di cui, di fatto, non ha mai formalmente riconosciuto la responsabilità? Può un’attività esterna al Comune intervenire sul procedimento di rinvio delle cartelle senza che ci sia una convenzione o un atto formale?».

A parere del Segretario comunale, la ditta «accollandosi le spese, implicitamente si assume una responsabilità». Inoltre, l’azione “riparatoria” è legittima poiché ricade «all’interno del rapporto tra il soggetto appaltante e l’appaltatore».

Dell’Aera: “Ci saremmo aspettati più prudenza”

Prende la parola il consigliere Stefano Dell’Aera che riconosce al sindaco l’onestà intellettuale di aver ammesso l’errore già nel Consiglio del 19 luglio. A differenza dell’assessore De Grisantis che «ha detto esattamente il contrario. Ha ribadito, non so quante volte, “non c’è nessun errore” e l’ha dichiarato alla stampa il giorno dopo». Questa “doppia” versione ha «generato grosse difficoltà tra i cittadini, che si sono visti spaesati».

«Ci saremmo aspettati un atteggiamento prudente. Sarebbe bastato dire “stiamo approfondendo”, mentre il suo assessore – chiosa Dell’Aera – è venuto carte alla mano, con teorie che non so da dove abbia preso, facendo riferimento agli anni passati, invitandoci a studiare e insinuando che eravamo ignoranti rispetto a questa problematica».

Il sindaco giustifica i toni assertivi dell’assessore De Grisantis, affermando che «ha svolto quell’intervento tenendo presenti le informazioni risultati fino a quel momento. Successivamente, già dal giorno dopo, l’assessore ha ammesso a me, che rappresento non solo la maggioranza ma l’intero Consiglio comunale, che c’era stato un errore e si è anche scusato».

Le “sviste” del Revisore dei Conti

L’intervento del consigliere Leogrande si concentra anche sul ruolo del Revisore dei Conti, «sempre assente», il quale nel suo parere sulla delibera del 19 luglio si è limitato a fare un copia/incolla della proposta deliberativa, non accorgendosi dell’inversione tra costi fissi e variabili. Nel parere sulla nuova delibera, invece, tanto nel titolo quanto nella formula conclusiva, il Revisore parla di “ratifica” e non di “rettifica”.

«Si tratta di un errore di battitura» – rassicura il Segretario Comunale, facendo notare che «nel corpo della relazione si richiama la proposta di delibera che recita “rettifica dell’allegato 3”. Prima della pubblicazione dell’atto, il Revisore stesso, sollecitato dal caposettore, dovrà correggere il refuso».

Zaccheo: “Non stiamo giocando a chi è più bravo”

«Per quest’ultimo intervento del consigliere Leogrande sono molto amareggiata» – stigmatizza il capogruppo di maggioranza Giannalisa Zaccheo. «In Commissione – prosegue – il consigliere ha esordito dicendo che questa proposta di delibera aveva una grossa criticità e ha detto che ne avrebbe parlato in Consiglio. Ora le voglio far notare che non stiamo giocando a chi è più bravo, ma stiamo lavorando nelle istituzioni. Lei, da consigliere responsabile, avrebbe dovuto in Commissione evidenziare questo errore materiale, consentendo di interpellare per tempo il Revisore dei Conti».

Sindaco: “Mi prendo la mia parte di responsabilità”

La conclusione del dibattito consiliare si può rintracciare nelle parole del primo cittadino: «Mi prendo la mia parte di responsabilità e mi sono già scusato in maniera esplicita. Non c’è stata nessuna negazione della gravità del fatto e nessuna richiesta di alibi».

«Dobbiamo utilizzare questo elemento di criticità, riscontrato a proposito della Tari, per evitare che si ripetano queste situazioni e fare qualcosa di più ambizioso: rafforzare la tecnostruttura interna, in modo da non affidare ad un attore esterno la regia del processo decisionale dell’Amministrazione» – termina il sindaco, spostando l’asse della riflessione sull’ormai atavica carenza di dipendenti e sul basso livello di digitalizzazione di procedure e servizi.

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