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Un pessimo esempio di rispetto istituzionale

Il sindaco De Tomaso contesta pubblicamente l’Arciprete durante la Santa Messa di Ringraziamento del 27 agosto

La conclusione delle celebrazioni religiose della Festa Patronale è stata segnata da un episodio che ha turbato la comunità dei fedeli, riunita il 27 agosto per la consueta Santa Messa di Ringraziamento.

Raccogliendo le testimonianze dei numerosi presenti, abbiamo appreso che, dopo la processione in Chiesa Madre, che segue la discesa dal Carro del busto di Sant’Oronzo, il sindaco Giuseppe De Tomaso ha contestato pubblicamente Don Luciano Rotolo, rinfacciandogli di non aver rivolto i dovuti ringraziamenti all’Amministrazione comunale. Secondo il primo cittadino, confortato dal vicesindaco Teresa De Carolis, limitandosi a citare genericamente le “autorità civili”, l’Arciprete avrebbe messo in ombra l’impegno profuso dall’intero governo cittadino per la buona riuscita della Festa Patronale.

La spiacevole diatriba è diventata ancora più eclatante quando il sindaco, nonostante le scuse ripetute per ben due volte da Don Luciano, ha deciso di uscire dalla Chiesa Madre, seguito dagli assessori presenti.

Un pessimo esempio che rischia di minare la stima della cittadinanza nelle Istituzioni, chiamate al dovere di mantenere decoro e compostezza, fungendo da modello di equilibrio e rispetto.

Il post del capogruppo di maggioranza

Sulla vicenda, come anticipato, è intervenuta la consigliera Giannalisa Zaccheo, capogruppo di maggioranza, attraverso un post (che riportiamo integralmente di seguito) in cui chiarisce le motivazioni del dissenso, sottolineando che nel concetto di “autorità civile” non sarebbero inclusi il Sindaco e l’Amministrazione comunale, intesi come organi elettivi che rappresentano la cittadinanza.

«Ho riflettuto molto sulla opportunità di scrivere o meno questo post. Gli ideali a cui mi ispiro, però, mi hanno indotta a scrivere.

Ieri sera si è conclusa la festa patronale in onore del nostro Santo Protettore. Nei saluti e nei ringraziamenti finali porti dal nostro Arciprete, però, è mancato qualcosa.

Al termine della processione, don Luciano ha ringraziato tutti, in primis il Presidente del Comitato Feste patronali e lo stesso Comitato. Ha poi citato i portatori del Santo, l’associazione delle Mule, l’organizzazione per la sicurezza e, genericamente, le Autorità civili. Tutto corretto e doveroso. Se non fosse per il fatto che è stato omesso il ringraziamento, altrettanto doveroso, in favore del Sindaco e dell’Amministrazione (intesa quest’ultima, tanto di maggioranza quanto di minoranza, sia chiaro).

Qualcuno ha provato a suggerire all’Arciprete di citare anche la compagine politico-amministrativa del Comune. L’invito, però non è stato colto, anzi, il prelato, invece di cogliere al volo l’opportunità di rimediare alla gaffe, ha dichiarato che il suo riferimento alle Autorità civili fosse sufficiente.

Non metto in dubbio la buona fede di don Luciano, sono certa che non fosse nelle sue intenzioni “snobbare” il Sindaco e l’Amministrazione; tuttavia, ritengo che la cosa non possa passare inosservata, e, senza polemiche – lungi da me – ma a beneficio del principio della laicità di uno Stato democratico e non teocratico a cui tutti dovremmo tenere, non riesco dall’esimermi nel fare le seguenti osservazioni.

La festa patronale di Turi, come tutti sanno, è frutto di una sintesi perfetta tra una dimensione religiosa e una dimensione civile (folkloristica, per intenderci), tanto che il Comune contribuisce con importi economici importanti per la buona riuscita dell’evento, con i soldi di tutti.

Per questo motivo, da sempre, a fine festa, il Parroco ringrazia espressamente il Sindaco e l’Amministrazione, insieme a tutte le organizzazioni che si prodigano per la buona riuscita della festa.

Vorrei osservare, che il Sindaco è una figura istituzionale INDIVIDUALE E MONOCRATICA (rappresenta il Governo a livello locale e detiene specifici poteri che esercita nell’ambito di sua competenza). La Giunta e il Consiglio, a loro volta, sono organi collegiali, anch’essi con specifiche competenze. Il Sindaco, la Giunta e il Consiglio sono espressione del potere democratico elettivo. QUESTE ISTITUZIONI TUTTE RAPPRESENTANO LA CITTADINAZA.

Non tutte le autorità civili rappresentano la cittadinanza, perché non tutte sono espressioni del potere elettivo, Il potere su cui si basa la democrazia.
Ignorarle significa ignorare ciò che rappresentano.

Alla luce di queste considerazioni, dunque, mi sento di dire che ben ha fatto chi ha sollecitato l’Arciprete a ringraziare espressamente il Sindaco e l’Amministrazione. Per ciò che rappresentano, non per le persone che ne ricoprono la carica. Le persone cambiano, come si dice, le istituzioni restano.

A don Luciano porgo i miei più ossequiosi saluti, sperando che non me ne voglia per questo post che, ripeto, ho ritenuto di scrivere a beneficio di tutti».

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