“A parole mie”, la nuova raccolta di poesie di Pasquale Pierri Del Re
Il volume, partendo dallo “stupore” della vita quotidiana, offre una riflessione intimistica sulle grandi tematiche esistenziali
Pasquale Pierri Del Re, sociologo e apprezzato autore teatrale, compie la sua seconda incursione nel mondo della poesia. Dopo la silloge dei versi giovanili, “La Padre Terra”, vede la luce “A parole mie. Italiano e dialetto, poesie a braccetto” (edizioni Carta Bianca).
La raccolta si presenta come un sublime incedere negli stati d’animo e nei ricordi dell’autore, espressi con maestria sia nella lingua italiana che nel vernacolo turese.
Il titolo stesso, “A parole mie”, suggerisce un dialogo intimo, a tu per tu con il lettore: le parole diventano il ponte tra l’anima di Del Re e chiunque abbia il privilegio di sfogliare queste pagine.
La prima sezione del volume è dedicata alle liriche scritte in dialetto turese, inteso come “lingua delle radici”, che ha resistito all’afonia omologante dell’acculturamento di massa, mantenendo intatto un modo di comunicare ricco di espressività e di una musicalità comunicativa che non può essere tradotta. Attraverso questa “lingua dei padri e delle madri”, viene cesellata una galleria di nitide istantanee in cui, con l’occhio attento del sociologo, Del Re «osserva per raccontare una storia, per fermare un’emozione o un semplice pensiero intriso di un’anima, di una dignità, di un suono che supera se stesso e si lascia trasportare dall’aria».
La seconda sezione, quella delle poesie in lingua italiana, si apre alla speculazione intimistica e filosofica: i versi spaziano dall’amore alla malinconia, dalla natura alla spiritualità. Con una prosa delicata e immagini evocative, l’autore interroga la vita quotidiana e prova a catturarne l’essenza: sfidando l’alienazione della “società dell’efficienza”, invita a misurarsi con le grandi tematiche esistenziali, come il tempo, l’amore, la nascita e la morte.
“A parole mie” – suggerisce Leonardo Florio nella prefazione al volume – è uno “specchio antico” in cui ciascuno può riflettersi e ricevere in dono “sorrisi, risate, lacrime di commozione, brividi di nostalgia e, se necessario, anche un po’ di sana amarezza; tutti tasti che Del Re conosce e che, anche nelle sue pièce teatrali, riesce a suonare e ad arrangiare perfettamente”.
L’AUTORE
Pasquale Pierri Del Re è nato a Turi (Bari), dove vive e risiede con la sua famiglia. Ha studiato presso l’Università degli Studi di Urbino, conseguendo la laurea in Sociologia. Nel 1991 ha frequentato un corso di perfezionamento diventando Consulente Sessuale. Inoltre, dal 1991 lavora presso la Comunità Terapeutica, per le dipendenze patologiche, “Lorusso Cipparoli” della Fondazione “Opera Santi Medici Cosma e Damiano” di Bitonto.
Fondatore e Presidente, dal 2012, dell’Associazione Culturale “I Dìscjadìsce” di Turi, ha scritto, pubblicato e portato in scena diverse commedie teatrali in vernacolo: “U fermàgge pùnde”, “Mènùcce s’acchèse… fòrse”, “Làsse a merìje, fùsce a parterìje”, Cuènzele e trebbùnèle”, “Finchè c’è sangue stè spèranze”, La rùzzene”. Si è cimentato anche con il genere della parodia (“Su…pposta per te”, “La Turida”) e vanta un’ampia raccolta di scritti inediti.
Il libro è acquistabile sulle principali piattaforme (IBS, Feltrinelli Store, Libreria Universitaria) o contattando la casa editrice all’indirizzo cartabiancasrls@gmail.com