A Turi si celebrano il Primitivo e il Sangiovese
Ottimo risconto per l’evento organizzato in occasione della presentazione dell’ultimo libro di Stefano de Carolis
“Quando la forza del Primitivo incontra l’eleganza del Sangiovese”. Questo il titolo del partecipato evento, ospitato lo scorso 21 giugno presso la Casa Vinicola Coppi, in occasione della presentazione dell’ultima pubblicazione di Stefano de Carolis: “Primativo di Turi – Piccolo Blu di Puglia” (edizioni Carta Bianca).
La serata, brillantemente moderata dal giornalista Massimo Bianco, si è aperta con l’intervento dell’On. Ubaldo Pagano, il quale ha rimarcato ilpregio della ricerca di Stefano de Carolis, animato da «una passione civile che lo ha portato ad occuparsi dei tratti identitari del territorio, iniziando con la Faldacchea e proseguendo, oggi, con il Primitivo».
A seguire, il sindaco Giuseppe De Tomaso ha elogiato il volume di de Carolis, inquadrato come competente narrazione della storia degli imprenditori meridionali, pionieri della viticoltura, «meritevoli di aver trasformato terre aride in capolavori di coltivazione, con un surplus di fatica e ingegno», dovendo sfidare «una legislazione ostile e disincentivante». Il riferimento è al governo guidato da Francesco Crispi che, nel 1887, «con la complicità del patronato industriale del Nord e del capitalismo agrario estensivo del Sud, introduce una serie di misure protezionistiche, rallentando di decenni lo sviluppo dell’impresa vitivinicola pugliese».


La testimonianza di Antonio Zaccheo
Dopo i saluti del padrone di casa, Antonio Coppi, e del produttore Vito Donato Giuliani, la parola è passata ad Antonio Mario Zaccheo: “allevato e cresciuto a Turi a pane e Primitivo”, con coraggio, nel 1967, porta in Toscana le competenze apprese lavorando nello stabilimento turese – realizzato dal padre, Antonio Zaccheo (classe 1900) – ponendo le basi di quella che si imporrà come una delle più rinomate aziende vitivinicole italiane, la “Carpineto – Grandi Vini di Toscana”, iscritta nel registro dei marchi storici e ancora oggi tra le top 100 al mondo.
«La Puglia è stata la mia palestra di vita e viticoltura e continuo a sentirla come un immenso giardino della natura. Questo invito da parte di Stefano De Carolis e della Cantina Coppi è un vero e proprio ritorno a casa per me e mi emoziona» – ha dichiarato Antonio Mario Zaccheo, sollecitando un «approccio consociativo», al fine di esaltare la forte identità del Primativo di Turi e superare le sfide del mercato globale. A tal proposito, Zaccheo ha voluto fare una sorpresa, omaggiando i presenti con alcune bottiglie di Zinfandel (prodotte dal regista Coppola), un vitigno coltivato in California, “figlio” del nostro Primitivo.

Stefano de Carolis: “Turi protagonista nella storia del Primativo”
L’assist fornito da Zaccheo è stato colto dall’autore Stefano de Carolis: «Il sottotitolo “Piccolo Blu di Puglia” – ha esordito – richiama l’ipotesi prospettata nel volume secondo la quale il vino croato Plavac Mali (‘piccolo blu’ in italiano) sia il “padre” del nostro Primitivo, successivamente esportato in California come Zinfandel».
Svelata la ragione della denominazione “Primativo di Turi” – divulgata nell’800 da luminari dell’enologia come Carpenè – de Carolis ha sottolineato l’importanzadella ricerca e dello studio delle fonti documentali, da cui si ricava che «sebbene Turi sia stata cancellata dalla storia ufficiale della genesi del Primitivo, l’affermazione di questo straordinario vitigno si deve proprio all’intraprendenza di illuminati imprenditori locali, in particolare della famiglia Cozzolongo, che, fin dalla metà dell’800, non solo produceva il “Primativo di Turi”, ma lo imbottigliava e lo esportava in tutto il mondo».
Velasco: “Il Primitivo di Puglia potrebbe diventare il Rosso d’Italia”
La certezza scientifica dell’intuizione di de Carolis in merito alla relazione tra Plavac Mali croato, Primitivo di Puglia e Zinfandel californiano arriva dall’autorevole voce di Riccardo Velasco, scienziato, ricercatore specializzato in genetica e direttore del CREA-VE. Il relatore ha chiarito le tappe del “viaggio” del Primitivo: il vitigno nasce in Croazia e viene importato in Puglia; qui, anche grazie a favorevoli condizioni pedoclimatiche, attecchisce ottimamente, creando i presupposti per attraversare l’oceano e diffondersi in California (dove prende, appunto, il nome di Zinfandel).
«Il Primitivo di Puglia potrebbe diventare il “Rosso d’Italia”, sia per l’estensione potenzialmente coltivabile che per qualità della produzione» – ha aggiunto Velasco, lanciando una sfida per il futuro del nettare turese e pugliese. Il salto di qualità, tuttavia, «richiede che tutti i produttori si consorzino, poiché solo facendo massa critica si potrà incrementare l’esportazione ed avere la meritata esplosione di valore che questo vino attende da tempo».
Angelo Caputo: “Esportare vino vuol dire esportare cultura e identità”
La strategicità dell’esportazione del vino “made in Puglia” è stata approfondita nella relazione di Angelo Caputo, ricercatore CREA-VE di Turi, nonché autore di un capitolo del libro in cui si affronta “la descrizione e il riconoscimento delle varietà di vite”. Caputo ha rilevato che esportare il vino italiano non si limita ad una “pratica economica”, bensì implica «esportare cultura, quel patrimonio di identità e tradizioni, unito alle peculiarità delle storie dei territori, riconosciuto dal Testo unico della vite e del vino del 2016».
Chi beve vino, con moderazione, “campa cent’anni”
La prof.ssa Pinarosa Avato, infine, ha avuto il compito di illustrare, con il giusto equilibrio di chiarezza e sintesi, le proprietà e i benefici del vino, evidenziandone il potere antiossidante e di stimolo cardiocircolatorio.
L’esibizione musicale della pianista Angela Iacovazzi, la quale ha regalato ai presenti una magistrale interpretazione del brano “Love Theme” tratto dal film “Cinema Paradiso”, ha segnato il passaggio alla degustazione.
Gli ospiti hanno potuto sorseggiare i vini Coppi, Giuliani e Carpineto, serviti dai somelier dell’AIS Puglia, in abbinamento ad una selezione di tipicità gastronomiche preparata da Lisia Coppi, per finire in dolcezza con le nuove creazioni gelatiere dedicate proprio a Primitivo e Sangiovese a firma di Claudio Bove, maestro gelatiere della Caffetteria “Dolci Voglie” a Putignano, nonché Presidente per la Puglia dell’Associazione Nazionale Gelatieri.







