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Linee programmatiche, le obiezioni della minoranza

Tina Resta: “Prima di questa Amministrazione non c’era il deserto”. Il Sindaco: “Nessuno afferma che siamo all’anno zero”

Durante il dibattito consiliare seguito alla presentazione delle linee programmatiche da parte del sindaco De Tomaso, il capogruppo di minoranza, Tina Resta, ha accolto l’invito alla collaborazione sulle tematiche di interesse generale.

Ad iniziare dalla Statale 172: «È una problematica che sta a cuore a tutti e che abbiamo affrontato anche nella nostra consigliatura. Tant’è che i tecnici dell’Anas – ricorda Resta – sono venuti in Consiglio comunale a presentare il progetto di allargamento e avevano già cominciato gli espropri dei terreni confinanti con la strada».

Stessa unità d’intenti sulla risoluzione della questione “passaggi a livello”. Nel merito dei primi interventi annunciati, tuttavia, l’ex sindaco esprime qualche perplessità sulla reale efficacia di chiudere i due passaggi a livello più periferici: «Agli atti c’è una comunicazione delle Ferrovie da cui si evince che la riduzione dei tempi di attesa sarebbe stata minima, a fronte dei notevoli disagi che avrebbero subito gli agricoltori. Per questo, all’epoca, decidemmo di non proseguire su questa via».

“Prima di questa Amministrazione non c’era il deserto”

La consigliera Resta prosegue il suo intervento, annotando che «in vari passaggi del documento programmatico si lascia intendere che si stia partendo dall’anno zero, come se prima di questa Amministrazione ci fosse il deserto». A sostegno di tale lettura, cita alcuni esempi: «Per il discorso del cimitero si parla di “avvio del programma di ristrutturazione”, ignorando che abbiamo già investito 300 mila euro per mettere in sicurezza due lotti del cimitero e abbiamo approvato un progetto in Giunta. Poi si dice di voler “migliorare la pubblica illuminazione” e individuare le strade urbane ed extraurbane da manutenere, come se prima non fosse mai stato fatto niente».

La replica del Sindaco: “Non siamo all’anno zero”

«Non c’è nessuna parola offensiva nei confronti dell’Amministrazione precedente, come lei ha voluto far intendere» – ribatte il sindaco, ricordando di aver promesso, durante la campagna elettorale, che non sarebbe state osteggiate le misure importanti già avviate.
«Certo – chiosa – non abbiamo condiviso il vostro bilancio complessivo, ma nessuno mette in dubbio che non siamo all’anno zero».

Palmisano: “Nessuno rinnega il lavoro fatto”

Sul punto interviene anche l’assessore Angelo Palmisano: «Nessuno rinnega il lavoro fatto, anche perché, probabilmente, questa maggioranza si prenderà qualche merito che non sarà suo. Ad esempio, parlando delle strade extraurbane, qualche giorno fa è arrivato un finanziamento di un milione di euro, da voi intercettato e che noi utilizzeremo».

«Per il cimitero – prosegue l’assessore – è stato fatto un intervento importante ma non sufficiente. Nel nostro mandato abbiamo intenzione di concentrare gli sforzi nell’avviare quell’ampliamento che i nostri cittadini tanto ci chiedono. Contestualmente, continueremo l’opera di ristrutturazione e messa in sicurezza dell’altra parte del cimitero per poterla rendere fruibile».

Infine, quanto alla pubblica illuminazione, Palmisano precisa che il miglioramento consisterà nell’acquisire al patrimonio pubblico alcune strade che, pur essendo servite da pali, attualmente non sono ancora illuminate.

Marchio Faldacchea, “cambio di rotta” non condiviso

«Io ho la sensazione che si dica di volere una forma collaborativa con la minoranza ma, alla fine, si decida di fare a prescindere il contrario di quanto fatto prima» – incalza il capogruppo Tina Resta.

«Ad esempio – spiega – quando si è deciso di concedere il marchio “Faldacchea di Turi” all’associazione, si è demolito un intero percorso, che ha alle spalle delle precise motivazioni, senza ritenere opportuno confrontarsi con la precedente Amministrazione».

«Ho dato per scontato che ci fosse la massima condivisione sulla scelta di esaltare l’autogoverno diretto delle maestre dolciarie» – replicail sindaco. «A mio avviso – aggiunge – era la scelta più giusta. Noi riteniamo che certe misure richiedano un’autonomia e non un intervento, sia pure infinitesimale, della pubblica amministrazione, che potrebbe rappresentare un’ingerenza».

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